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Cesa: "L'Udc con Vendola non vuole avere niente a che fare"

Giulio Bucchi
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  Né con Berlusconi né con la sinistra. Il progetto centrista dell'Udc va veloce e lo si capisce a Chianciano, per la tre giorni di incontri che lancerà la nuova fase del partito di Pierferdinando Casini, senza più il nome del leader sullo scudocrociato ma con la scritta Italia. Niente personalismo, ma un ecumenico abbraccio a chi si riconosce nei valori post democristiani. La Cosa Bianca, insomma, ha trovato una casa. Ad aprire le danze è stato il segretario Lorenzo Cesa, che prima lancia una bordata a Silvio Berlusconi: "Correrà per perdere il meno possibile, al massimo per pareggiare. Una prospettiva legittima ma che certo non può interessarci". Eggià, perché l'Udc nel 2013 vuole vincere, da protagonista e non da semplice alleato di supporto.  In questo senso, indicative la parole velenose riservate a Nichi Vendola, il babau di Casini & Co. "Con lui non vogliamo avere nulla a che fare", esclama tra gli applausi Cesa. "Il Pdl ha detto che guardiamo a sinistra: ma quando mai? Bersani e Vendola formeranno la loro coalizione. Per il bene del Paese mi auguro che sia una coalizione con un programma all'insegna della continuità con il lavoro di Monti e non della discontinuità con quanto di buono fatto fino a oggi". Per il resto, "che c'entriamo noi con Vendola? Ma chi lo vuole?". "Oggi rivolgiamo un appello a quanti, giovani e anziani, donne e uomini, credono sia necessario presentare una lista per l'Italia in grado di parlare alle tante diverse realtà del Paese": sì, l'orizzonte dell'Udc sembra andare oltre a Pdl e Pd. Molti ministri di Monti sono già sull'attenti.   

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