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Italia futurail partito anticastaè ancora senza un leader

A tre anni dal lancio, il soggetto politico di Montezemolo decide di fare le primarie in tandem con "Fermare il declino" di Oscar Giannino

Matteo Legnani
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L'obiettivo, forse eccessivo, è il 25% delle preferenze. Quello più realistico, ma pure molto ottimista, è il 20. A tanto dava, l'ultimo sondaggio dell'istituto Ipsos condotto a giugno, l'intesa tra 'Italia futura' e 'Fermare il declino', i due think tank guidati rispettivamente da Luca Cordero di Montezemolo e da Oscar Giannino. Voti che arriverebbero da quel 40% di non più elettori che da tempo disertano le urne, delusi tanto dal censtrodestra Pdl+Lega quando dal centrosinistra Pd+partiti minori. Due giorni fa, il tandem ha annunciato una convention per novembre cui seguiranno le primarie per la scelta del candidato premier: "Siamo alla ricerca di una legittimazione esplicita" spiega Giannino. Già, perchè a ormai oltre tre anni dal lancio, l'associazione di Montezemolo (che conta su circa 58mila iscritti) non ha ancora partorito un candidato. E gli va bene che le elezioni entro fine anno paiono un'ipotesi sempre (più) remota, altrimenti ciao elezioni. La partita d'autunno si giocherà anche con la componente di "Fermare il delino" (che conta su circa 20mila iscritti), che ha annunciato l'apparentamento coi montezemoliani nello scorso mese di luglio. In lizza dovrebbero esserci lo stesso Montezemolo (che pure in questi tre anni ha sempre preferito restare nell'ombra e per un po' ha pure flirtato col centrodestra), Giannino (che dell'esperienza berlusconiana dice: "E' stata negativa per il paese") più qualche ministro dell'attuale governo Monti (esperienza che quello che è stato ironicamente definito 'il piccolo centro' giudica positivamente, "la migliore degli ultimi vent'anni, pur con l'handicap della mancata legittimazione popolare" spiega Giannino). I nomi più accreditati sono quelli del titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera e della collega all'Interno, Annamaria Cancellieri.

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