Monti e Grilli hanno smontato le favolette di Passera e Fornero
Monti: "Resta molto da fare". Grilli: "Nel 2013 crescita zero". In fondo, basterebbero giusto questi due giudizi espressi venerdì a Palazzo Chigi da premier e ministro dell'Economia, di fronte al Cdm riunito per il piano sulla crescita, per smorzare gli entusiasmi e far fare la figura degli illusi a Elsa Fornero e Corrado Passera. Nelle loro apparizioni al Meeting di Cl a Rimini, i titolari di Welfare e Sviluppo avevano parlato di abbassamento del carico fiscale, aiuti ai giovani, meno tasse sul lavoro. Tutto molto bello, tutto però irrealizzabile, almeno per il momento. Perché, lo ha ricordato ai suoi ministro Mario Monti, "la situazione resta seria, per certi versi grave". Da qui l'invito ai colleghi a "dare il massimo, fare un ultimo sforzo collettivo". In altre parole, una "mobilitazione generale della macchina dello stato" per limitare gli sprechi e individuare le strade per la crescita. Passera e Fornero, che sconata - In un quadro simile, ancora a tinte fosche, dall'agenda del governo hanno fatto in fretta a sparire tutte le mirabolanti promesse della coppia Passera-Fornero, dall'esenzione dall'Iva per le grandi infrastrutture al cuneo fiscale per i giovani lavoratori. Il pareggio di bilancio dev'essere centranto nel 2013, è il paletto posto dal premier. "Non c'è crescita senza conti in ordine", il mantra dei prof. Passera ieri assicurava: "Con Grilli abbiamo sempre trovato un'intesa, crescita e conti non sono in alternativa". E il suo grande amico Andrea Riccardi, ministro della Famiglia, ieri ha trovato il modo di fare ironie proprio su Grilli: "Ha dato il via libera? Mica è un capostazione...". Il problema suo, di Passera e della Fornero è che stavolta Monti fa blocco unico con via XX Settembre.