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Prestito forzoso: quando il fascismo lo usò per salvare la Lira

Nel 1926 Mussolini adottò la misura per limitare la deflazione causata dalla rivalutazione della vecchia moneta

Giulio Bucchi
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Il prestito forzoso è una misura che risale ai tempi della guerra. Venne adottata da Stati Uniti e Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale. E lo stesso fece Benito Mussolini nel 1926. Venne chiamato Prestito del Littorio e si introdusse per limitare la deflazione che era causata dalla rivalutazione della lira, effetto del progetto chiamato Quota 90. Tramite un decreto legge si trasformarono 15 miliardi di debito pubblico (1 miliardo quinquennale e 14 miliardi settennale), in un debito a lungo termine, per 27,5 miliardi di lire, denominato Consoli dato. La conversione aveva carattere obbligatorio, Il rendimento venne fissato al 3,5% annuo, con restituzione del capitale alla scadenza trentennale.

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