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Il governatore siciliano è il più ricco, la sua regione la più sprecona

Giulio Bucchi
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  Raffaele Lombardo si è difeso con le unghie e con i denti, sostenendo che la Sicilia non rischia il default ma ha solo un "problema di liquidità". Le accuse di Libero sarebbero, dunque, solo "fango, menzogne" e per questo il governatore ha annunciato querela. "Gliela faremo pagare cara", ha annunciato in tono minaccioso. Peccato che i numeri parlino chiaro, e contro di lui. Con 15.683 euro netti al mese, Lombardo è il presidente meglio pagato d'Italia. Più di Formigoni, che il leader dell'Mpa ha pensato bene di sfottere mercoledì in conferenza stampa: "Io almeno non sto seminudo su uno yacht". Lombardo ha poi precisato che sotto la sua gestione non sono state fatte nuove assunzioni ma ha anche risposto a chi gli chiedeva tagli agli organici di "andare a morire ammazzato, io non metto su una strada la gente". Qualche dubbio sulla giusta misura, però, viene: la Sicilia ha 20mila dipendenti pubblici, con consiglieri regionali che possono andare in pensione dopo appena 25 anni. Giusto un confronto con la Lombardia, regione da questo punto di vista virtuosa: in Sicilia ci sono 26.000 forestali, in Lombardia 460. I dipendenti con formazione professionale sono invece 8.000 contro i 4.700 lombardi. Più in generale, in Sicilia c'è un dirigente ogni 8,4 dipendenti, mentre lo Stato conta un dirigente ogni 50. E ancora, è record di auto blu: 883, 8 volte quelle del Veneto. Invece di querelare, Lombardo rifletta su questi numeri.     Leggi l'articolo di Cristian Lodi su Libero in edicola oggi, giovedì 19 luglio    

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