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Gasparri: "Silvio vuole fare Forza Italia? Auguri, indietro non si torna"

Il capogruppo al Senato: "Dobbiamo valorizzare il Pdl, possiamo anche cambiare nome ma tornare al passato è un'illusione romantica e pericolosa". Le primarie? "Ormai inutili"

Giulio Bucchi
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Tornare al passato? "Una illusione romantica e pericolosa". Così Maurizio Gasparri, ex Alleanza Nazionale e capogruppo del Pdl al Senato, chiude la porta a un ritorno a Forza Italia, sia pure aggiornata. “Noi dobbiamo valorizzare il Pdl - avverte a Il Messaggero -. Lo dice uno che l'ha sempre difeso da incomprensioni e lacerazioni". Parole poi confermate ai microfoni di Tgcom24, anche con maggior forza. "Mettere indietro le lancette della storia è un errore. Ritorno a Forza Italia? Ritornare al passato non è accettabile, non sarebbe una scelta condivisa. Berlusconi rischierebbe solo di disperdere forze. Se poi vuole fare Forza Italia, auguri". L'obiettivo, ribadisce Gasparri, è quello di creare un "grande partito unitario del centrodestra e se poi si vuole cambiare anche il nome sono disposto a parlarne, ma se si vogliono mettere indietro le lancette della storia non sono d'accordo". Non è questione di nomi e di epurazioni ("La Minetti? Non me ne importa niente. Ci sono cose più importanti di cui parlare, non mettiamo in mezzo questioni inutili"), ma di rapporti di forza: tornare a Forza Italia significherebbe mettere in soffitta l'eredità di Alleanza Nazionale. No alle primarie - No a Forza Italia bis, e no alle primarie, ormai superflue. "Erano state indette, la candidatura di Berlusconi ne ridimensiona la rilevanza - puntualizza Gasparri -. C'è qualcuno che ancora le invoca ma ha poco senso, a questo punto. Piuttosto si potrebbe fare una consultazione popolare su alcuni elementi di programma. Il Pdl, in queste ore, sta portando avanti l'elezione diretta del presidente della Repubblica, una proposta per dare potere ai cittadini. Ma di questo non si parla, perché si parla della Minetti". 

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