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L'ultima profezia di Fini"Italiani bocceranno il Cav"

Da quando è fuori dai giochi, il leader di Fli pronostica ogni sei mesi la fine di Berlusconi. E cita la favola della rana e dello scorpione

Matteo Legnani
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Nel "mondo parallelo" della politica in cui vive ormai da tempo, il leader di Futuro e libertà e presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, nel giorno in cui Silvio Berlusconi ri-discendeva in campo in vista delle politiche 2013 si dilettava di diritti per i coniugi gay degli onorevoli, in compagnia della deputata omo del Pd Paola Concia. Lui che del Cavaliere era stato doppiamente vice, nel senso di vicepresidente del Consiglio e di delfino di Berlusconi nel Pdl, ieri non ha proferito parola sulla candidatura dell'odiato Silvio, quello a cui aveva sventolato il dito sotto il naso dicendo provocatoriamente "che fai, mi cacci?". Chi crede nei miracoli? - Ci sono volute più di 24 ore perchè il numero uno di Fli articolasse un pensiero al riguardo, che ha affidato alle agenzie: "Io credo che gli italiani abbiano compreso che non è più tempo di promesse miracolistiche, di impegni disattesi e di palesi conflitti di interessi. Se gli italiani, come io credo, lo hanno compreso, il risultato della candidatura del presidente Berlusconi non penso sarà quello che lui spera" ha detto Fini nel ruolo di jettatore che gli piace tanto interpretare da quando in politica conta come il due a briscola. Fini parla insomma di miracoli, nei quali nessuno crede più. Nessuno a parte lui, che ha creato Futuro e Libertà dopo lo strappo dell'aprile 2010 (il mitologico "che fai? Mi cacci?"). Un progetto, Fli, che per avere un briciolo di fortuna, appunto, avrebbe dovuto godere di un miracolo. Un progetto che si è sfaldato sin dai primi giorni, tra defezioni e fughe in grande stile. Cita le favole - Nel rispondere infine alla domanda su cosa abbia spinto il Cav a tornare a candidarsi, Fini ha citato la favola della rana e dello scorpione "Perché è nella sua natura". (La favola dice che lo scorpione chide alla rana un passaggio per attraversare uno stagno; la rana non si fida, ma acconsente; senonchè, lo scorpione punge la rana, che gli chiede"Perchè?" E lo scorpione: "E' la mia natura"). Dove, forse, nella mente di Fini, lo scoprione è Berlusconi e la rana il "traghettatore" Alfano.  

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