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Casini sfotte Cav e Bossi: Tornano? Brr, che paura...

Il centrista vuole che i partiti redigano un documento che li impegni a proseguire nell'opera dei tecnici

Andrea Tempestini
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"Che paura!". Così Pier Ferdinando Casini, il leader dell'Udc, ha risposto a chi gli riportava le voci sulla possibile ricandidatura di Berlusconi. E poi ha rincarato riferendosi a una frase del Senatùr: "Se non si cambia la legge elettorale Bossi e il Cavaliere possono tornare? Che paura...". Con queste parole il leader centrista si è messo a sfottere gli ex alleati, Bossi e Berlusconi. Il punto è che, probabilmente, Pierferdy di paura ne ha davvero. In particolare quella di non poter candidare Mario Monti alle prossime elezioni (il Professore ha spiegato: "Dopo il 2013 mi ritiro". Ma in verità è già stata depositata la lista Monti...). Casini però non demorde e rincara: "Alla presidenza della Repubblica e alla presidenza del Consiglio, in posti come questi non ci si candida, ci si va se l'opinione pubblica lo vuole. Non è un concorso come gli altri", ha risposto a chi gli chiedeva se Monti si sarebbe riproposto per il 2013. Con un giro di parole, il leader dell'Udc lascia intendere che "a furor di popolo" l'Italia potrebbe vivere un Monti-bis. Quindi, come un disco rotto, le solite parole d'elogio nei confronti dell'esecutivo dei tecnici, che sfociano addirittura nella richiesta di redigere un documento aperto che confermi gli impegni presi dal premier tecnico: "Credo che i partiti, se non hanno detto bugie e se hanno detto la verità, debbano impegnarsi e che quanto fatto in questi mesi dal Governo Monti non vada disperso: occorre un documento da sottoscrivere tra tutti quelli che hanno sostenuto questo lavoro, che rassicuri i mercati e gli italiani".

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