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Napolitano sgambetta i partiti: "Subito la legge elettorale, anche senza larghe intese"

Il presidente scrive a Schifani e Fini: le settimane passano e non cambia nulla, bisogna approvare una proposta anche solo a maggioranza

Giulio Bucchi
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  Il presidente scende di nuovo in campo. Fare l'arbitro a Giorgio Napolitano non basta più, nemmeno d'estate, e mette i panni dell'allenatore. Dà consigli, anzi impartisce ordini e detta strategie a Renato Schifani e Gianfranco Fini, presidenti di Senato e Camera. La partita da vincere è quella della legge elettorale e non si può più aspettare. Bisogna trovarne una nuova e approvarla, anche a maggioranza. Senza cioè l'accordo di tutte le forze parlamentari. Arbitro, e sgambettatore. La lettera - "Stanno purtroppo trascorrendo le settimane senza che si concretizzi la presentazione di un progetto sostitutivo alle Camere da parte dei partiti che hanno da tempo annunciato di voler raggiungere in proposito un'intesa tra loro", scrive il presidente della Repubblica in una lettera ai due presidenti delle Camere. "Debbo ricordare - si legge - che su questa materia (e più in generale su quella di possibili modifiche istituzionali) consultai nel gennaio scorso i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ricevendone indicazioni largamente convergenti anche se non del tutto coincidenti a favore di una nuova legge elettorale". "Mi auguro - prosegue Napolitano - che l'autorevole opinione dei Presidenti delle Camere, nel loro continuo rapporto con i Presidenti dei gruppi parlamentari, possa concorrere a sollecitare la oramai opportuna e non rinviabile presentazione in Parlamento di una o più proposte di legge elettorale, anche rimettendo a quella che sarà la volontà maggioritaria delle Camere la decisione sui punti che non risultassero oggetto di più larga intesa preventiva e rimanessero quindi aperti ad un confronto conclusivo".  Pd entusiasta - "Trovo che la lettera del presidente della Repubblica sia sacrosanta - ha commentato a caldo Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama -. In questi giorni ho avuto modo di intervenire sul tema della legge elettorale e ribadisco, a nome del mio partito, che le nostre proposte sono, da tempo, depositate in Parlamento e che da domani il Pd è disponibile a una discussione trasparente e alla luce del sole, nelle aule parlamentari". Quindi le parole del segretario democratico, Pierluigi Bersani: "Noi siamo l'unico partito ad aver presentato una proposta. Siamo pronti a discutere anche domani mattin". Alfano: "Noi siamo pronti" - Ma il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha idee ben diverse: "La nostra risposta alla condivisibile lettera del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è breve e chiara: noi siamo pronti. Il lavoro finora svolto dalle forze politiche non è stato vano perche è servito ad avvicinare le posizioni e a creare un atteggiamento consapevole e costruttivo, che è indispensabile presupposto per l approvazione della nuova legge elettorale". Una frecciata contro il Pd, che si dice disposto a trattare e ad arrivare subito a una soluzione. "Del resto - ha continuato Alfano - anche la storia recente ci insegna come le indagini e financo le richieste di arresto nei confronti dei parlamentari, siano arrivate numerose sia nelle tre legislature in cui si è votato con il Mattarellum (collegio uninominale maggioritario) sia nelle due in cui si è votato con la legge vigente. Qualora il Pd non fosse d'accordo su un'ipotesi di questo genere, c'è sempre la nostra disponibilità a ragionare su piccole circoscrizioni e secondo il cosiddetto modello spagnolo che è già stato presentato da noi al Senato. Senza considerare inoltre la disponibilità che abbiamo offerto a ragionare sul doppio turno di collegio a condizione che una simile legge elettorale sia abbinata all'elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte dei cittadini". L'ok di Casini e Maroni - D'accordo con Napolitano anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini ("Il Parlamento esamini subito la legge elettorale accogliendo il giusto monito del Presidente della   Repubblica e rispondendo alle attese dei cittadini", ha scritto su Twitter) e il neosegretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni: "Vorrei, e condivido la richiesta del presidente Napolitano, che queste discussioni si facessero ala luce del sole, in Parlamento. Visto che si va al voto, al più tardi ad aprile - ha proseguito l'ex ministro dell'Interno - siamo interessati a vedere che cosa viene proposto. Non abbiamo fatto accordi, nè vogliamo farne con nessuno".

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