Bossi: "Mi avete fregato"E se ne va tra le lacrime
Al congresso federale della Lega polemico intervento del Senatur che accusa: "La porta della fortezza leghista è stata aperta dall'interno"
Alle 13.46 la Lega 2.0 ha iniziato ufficialmente il suo corso. Roberto Maroni è stato eletto ufficialmente segretario (la sua era l'unica candidatura presentata al congresso federale in corso al Forum di Assago). La Lega "del passato" era uscita di scena pochi minuti prima, quando Umberto Bossi ha lasciato (forse per l'ultima volta) il palco. Il Senatur era arrivato con due ore di ritardo sull'orario previsto, accolto dal governatore del veneto Luca Zaia. E il suo è stato un intervento a dir poco polemico: prima ha avvertito coloro che si sono messi a far pulizia nel Carroccio "di agitare poco quelle scope", e poi ha detto che "la porta della fortezza della Lega l'ha aperta qualcuno dall'interno", riferendosi esplicitamente al suo ex delfino Maroni, seduto in prima fila in platea. "Non posso credere che il nostro cassiere sia accusato di essere vicino alla 'ndrangheta, ma qualcuno sapeva e non ha fatto nulla" ha rincarato il Senatùr, che sul palco era stato accolto dai cori "Bossi, Bossi". Quindi, ha attaccato le toghe dicendo che "sono stati i pm a rendere necessario questo congresso federale" per poi affrontare anche il tema del nuovo statuto federale: "me lo guaderò per controllare che non mi avete fregato", con Zaia che cercava di spegnere l'incendio spiegando che la nuova carta del Carroccio era stata approvata "all'unanimità". Bossi è quindi sceso dal palco, per poi tornare sui suoi passi e citare nientemeno che re Salomone: "Al re Salomone si presentano due donne e vogliono entrambe un bambino. Salomone non sa decidere di chi è il bambino e dice alle sue guardie 'tagliatelo nel mezzo'. Una delle donne grida 'no, no non tagliatelo, datelo all'altra, non tagliate il bambino' perchè il bambino è suo. Così questo ho fatto io - ha chiosato il Senatur - lo dico perchè avverto che alcuni ancora non lo hanno capito".