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Il Cav ha una sola certezza:"Si vota entro novembre"

Scontro tra i vertici del partito e Berlusconi, che vuole candidare un "uomo nuovo": un manager o imprenditore

Andrea Tempestini
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  Anche i collaboratori più stretti non hanno gradito l'esibizione di Silvio Berlusconi dello scorso venerdì, quando il Cavaliere ha lasciato intendere di volersi rigettare nella mischia politica, magari puntando tutto sulle liste civiche. I dirigenti del Pdl adottano la tattica del silenzio e non si fanno sentire da Silvio: un silenzio di protesta, perché il fondatore del Pdl è andato troppo fuori dagli schemi. I messaggi al Cav, però, sono stati recapitati: i colonnelli azzurri si sono affrettati a dichiarare che "d'intesa con Berlusconi" si faranno le primarie. Un modo spiccio per dirgli di tornare a sedersi in panchina e per spiegargli che il candidato è il segretario Alfano, che non va delegittimato. Alle urne molto presto - Tra gli azzurri, però, nessuno ha ben chiaro in testa cosa voglia fare Berlusconi. L'unica certezza è relativa alla sua convinzione che si possa tornare alle urne molto presto: ottobre o novembre. Berlusconi crede che Monti abbia esaurito la sua funzione, e spiega che se dovesse tornare dal vertice di Bruxelles a mani vuote i partiti potrebbero staccargli la spina. Così il Cav si prepara per non farsi trovare impreparato all'appuntamento elettorale: la nuova strategia prevede per lui il ruolo di "padre nobile" del partito e di grande comunicatore sempre in prima fila. La leadership verrebbe delegata ad altri. L'uomo nuovo - Il candidato a Palazzo Chigi del Cav, però, non dovrà essere un politico, ma un imprenditore o un manager di successo, un po' come fu il Cav '94, una persona pescata non dal mazzo politico, perché la fiducia nei partiti e nei loro uomini, oggi, è inesistente. Il Pdl, però, è spaventato dall'iniziativa, temendo di restare isolato e con la "colpa" di aver appoggiato Monti da sostenere mentre il Cav si smarca. Gli azzurri, inoltre, temono che l'iniziativa delle liste civiche gli sottragga altri voti. Berlusconi, però, almeno ufficialmente dice di avere idee completamente opposte e di voler rilanciare il partito, partendo dal cambio del nome.  

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