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Di Pietro accusa Napolitano"Non sei imparziale"

Il capo dello Stato si difende: interpretazioni manipolate, vado avanti. Leader Idv: serve commissione d'inchiesta

Lucia Esposito
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  E' bufera sul capo dello Stato. La questione della trattative mafia-Stato e le indiscrezioni apparse su diversi giorjnali a proposito di un presunto intervento di Giorgio Napolitano sulla magistratura a difesa dell'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino.  indagato per falsa testimonianza dalla procura di Palermo per quel che riguarda la trattativa tra Stato-mafia. Agli atti dell'inchiesta condotta dal pm Ingroia e Di Matteo ci sono numerose conversazioni intercettate tra lo stesso Mancino e il consigliere del Quirinale per gli Affari giuridici Loris D'Ambrosio. La difesa Oggi, giovedì 21 giugno, il Capo dello Stato ha risposto alle domande dei cronisti sulla vicenda a margine delle celebrazioni del 238esimo anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza "Si sono riempite pagine di alcuni quotidiani con conversazioni telefoniche intercvettate in ordine ad indagini in corso sugli anni della più sanguinosa strage di mafia 1992-1993 e ne sono state date interpretazioni arbitrarie e tendenziose e talvolta perfino manipolate". "Io - ha continuato Napolitano - ho reagito  con serenità e con massima trasparenza, disponendo anche che fosse   reso noto il testo di una lettera riservata al procuratore generale   della Corte di Cassazione. Io continuerò, perché è mio dovere e mia  prerogativa, adoperare affinchè vada avanti, nel modo più corretto e  più efficace, anche attraverso i necessari coordinamenti l'azione   della magistratura. I cittadini possono essere   tranquilli che terrò fede ai miei doveri costituzionali". Intercettazioni Napolitano spiega che tutti coloro che sono intervenuti, e stanno intervenendo "avendo seria conoscenza del diritto e delle leggi e dando una lettura obiettiva dei fatti -hanno ribadito la assoluta correttezza del comportamento della Presidenza della Repubblica ispirata soltanto a favorire la causa dell'accertamento della verità anche su quegli anni".  Aggiugne: "Io ho reagito con serenità e con massima trasparenza, disponendo anche che fosse reso noto il testo di una lettera riservata al Procuratore Generale della Corte di Cassazione. E continuerò, perchè è mio dovere ed è mia prerogativa, ad operare affinchè vada avanti nel modo più corretto e più efficace, anche attraverso i necessari coordinamenti, l'azione della magistratura. I cittadini possono essere tranquilli che io terrò fede ai miei doveri costituzionali".  Al Presidente Napolitano è stato chiesto anche se ritiene necessaria una legge che regoli la materia delle intercettazioni: "Questa - ha risposto il Capo dello Stato - è una scelta che spetta al Parlamento, ed è per la verità una scelta da molto tempo all'attenzione del Parlamento. Se da tanto tempo è all'attenzione del Parlamento vuol dire che si tratta di una questione che meritava già da tempo di essere affrontata e risolta sulla base di una intesa la più larga possibile".  Di Pietro all'attacco "Il Presidente della Repubblica, proprio per la sua funzione, dovrebbe sapere che nessuno è al di sopra o al di là della legge", e invece "avalla l'operato dei suoi più stretti collaboratori che hanno tentato di interferire con un'inchiesta in corso che ha come oggetto fatti gravissimi". Questa la reazione del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, a quanto detto da Giorgio Napolitano, e cioè che è in corso nei suoi confronti una campagna di sospetti basata sul nulla e condotta con interpretazioni distorte. Di Pietro è tornato anche a chiedere una commissione d'inchiesta parlamentare sull'accaduto, perchè "l'inchiesta penale può portare anche a concludere che ci siano fatti senza rilevanza penale".   Invece, seocndo il leader dell'Idv, si tratta di "cercare la verità in nome del sangue versato in quegli anni dalle vittime di uno Stato che aveva calato le braghe"    

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