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Per Confindustria la sua riforma è come la corazzata Potemkin di Fantozzi: "Una boiata pazzesca"

Il presidente degli industriali Giorgio Squinzi: "Speriamo di modificarla il prima possibile". Poi sulla situazione politica: "Sconcertante"

Matteo Legnani
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La riforma del lavoro del ministro Elsa Fornero? E' una "boiata", come la corazzata Potemkin. Parafrasando forse involontariamente il Fantozzi ragionier Ugo, che in uno dei rari momenti dignitosi della sua triste esistenza trovò il modo di dire la verità su quella che era diventata per lui e tutti gli altri travè un'autentica tortura, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (che Fantozzi avrebbe definito "sua mestà" o "Dio" a seconda delle sue fasi mistiche) ha detto finalmente pane al pane sul pasticcio della Fornero. Per primo, dopo mesi di musi lunghi, bocche storte, appelli in sindacalese, ha dettoche "così com'è, la riforma del lavoro è una boiata". Perchè sia chiaro a tutti. Ma, aggiunge, "non possiamo fare altro che prenderla così com'è perchè  dobbiamo presentarci al summit europeo del 28 giugno con una proposta approvata. Però, speriamo di poterci rimettere mano in tempi successivi alla sua approvazione alla Camera". Secca la replica della maestrina Fornero: "Sono sicura che Squinzi si ricrederà" ha detto. Squinzi, oggi a Vicenza per il vertice degli industriali, ha poi parlato anche della situazione politica italiana, che ha definito (forse con riferimento al tracollo del Pdl, forse al flop della Lega, forse alla prospettiva di un boom di preferenze per i grillini) "sconcertante, almeno per le prospettive di breve termine. Ci auguriamo tutti - ha proseguito - che si superi questo momento senza ulteriori traumi".

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