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Banca Intesa "evadeva il Fisco": ora trema Passera

Nel 2006 operazioni poco chiare: l'istituto bancario di cui il ministro era ad ha transato con l'Agenzia delle Entrate. Ma ora indagano le procure

Giulio Bucchi
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Grane in vista per Intesa Sanpaolo e Corrado Passera: dopo il contenzioso con l'Agenzia delle Entrate, che ha accusato l'istituto di Ca' de Sass di mancate imposte, sanzioni e interessi per 1,150 miliardi di euro (vicenda conclusa con una transazione e il pagamento di 270 milioni di euro all'autorità fiscale), ora rischia di arrivare anche l'inchiesta penale. Secondo quanto scritto da La Stampa, l'Agenzia avrebbe trasmesso la documentazione degli accertamenti alle procure interesate. E qui trema Passera, perché i fatti contestati risalgono al 2006, ai tempi di Banca Intesa di cui l'attuale ministro dello Svilippo era amministratore delegato e artefice della fusione con la Sanpaolo. Al centro della contestazione dell'Agenzia delle Entrate una serie di operazioni realizzate nella primavera-estate e "girate" ad una serie di controllate del gruppo: nello specifico, "i contratti di pronti contro termine su titoli obbligazionari emessi da La Defense II plc - scrive Gianluca Paolucci su La Stampa -, veicolo di diritto britannico interamente controlla da Crédit Suisse, sottoscritti da Banca Intesa e da questa girati alle banche controllate. Producendo in capo alle banche - e quindi al gruppo - un credito fiscale sulle imposte pagate all'estero". Manovra approvata dagli uffici legali di Banca Intesa ma che secondo l'Agenzia ha permesso un'elusione fiscale simile a quella di Unicredit con l'operazione Brontos. 

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