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Parma, la tentazione del Pdlvotare Grillo contro la sinistra

Ufficialmente il partito ha lasciato libertà di coscienza, ma molti sarebbero pronti a votare Pizzarotti contro Bernazzoli del Pd

Lucia Esposito
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  "Parma è la nostra piccola Stalingrado. Se in questa città diventerà portavoce sindaco una persona per bene, un cittadino disinteressato che da bambino sognava di cambiare in meglio il mondo come Federico Pizzarotti, allora tutto è possibile in questo disgraziato Paese. La democrazia diretta potrà affermarsi in ogni Comune italiano e nelle Istituzioni. Parma Caput Mundi". Lo scrive nel suo blog Beppe Grillo, ad una settimana dal ballottaggio tra il candidato M5S e quello del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli. "Sembra che, per qualche coincidenza astrale, stia avvenendo tutto in questi giorni in questa bella e orgogliosa città», scrive Grillo nella home page. «La conclusione del processo Parmalat, il più grande crac finanziario europeo, con Calisto Tanzi ridotto a una larva, e il tentato e misterioso suicidio di Bernardo Provenzano in carcere. Entrambi simboli del tramonto della Seconda Repubblica e dei suoi collegamenti con la mafia e l'economia" Lupi esterna Grillo fa campgana elettorale in vista dei ballottaggi del prossimo fine settimana e intanto nel Pdl c'è molto fermento e anche travaglio: serpreggia la tentazione di votare il candidato grillino Federico Pizzarotti piuttosto che dare la città in mano alla sinistra. Una tentazione che serpreggia e che, secondo quanto scrive il Corriere, si tradurrebbe anche in sms che rimbalzano da un cellulare all'altro e che invitano a votare il grillino anche se ufficialmente il partito ha dato libertà di scelta. "Se votassai a Parma non voterei Grillo per andare contro la sinistra», ha detto il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) in un'intervista al Corriere della Sera in cui per i ballottaggi invita gli elettori del Pdl «ad andare a votare, come dappertutto, ma avendo come criterio la scelta del candidato migliore e più credibile».  «Ho sentito dire che qualcuno ha fatto un parallelo tra l'ascesa di Beppe Grillo e la nascita di Forza Italia nel '94 - dice Lupi – Beh, non sono d'accordo: non c'è nulla di così distante da noi del movimento delle Cinque stelle». Lupi non «demonizza» Beppe Grillo ma afferma che il suo movimento «monta sull'antipolitica, parlando alla pancia», mentre «Forza Italia parlava alla società civile, sollecitando un programma responsabile, liberale e cattolico».  Diversa opinione per i candidati centristi Musso a Genova e De Matteis all'Aquila. Per loro Lupi voterebbe «convintamente». Entrambi, spiega, «erano candidati di cui abbiamo discusso più volte e che solo la divisione dell'area moderata ha fatto sì che si arrivasse a non sostenere. La divisione dei moderati – aggiunge – è una delle cause di questi risultati elettorali. Dopo i ballottaggi dovremo rilanciare con forza il nuovo Pdl, con una proposta che possa unire non solo i moderati».  La posizione ufficiale Il coordinatore provinciale del Pdl, Paolo Buzzi in una nota ufficiale, smentisce l'intervista di Vincenzo Bernazzoli al Tg3 in cui ha affermato che il Pdl avrebbe dato indicazioni di voto a favore del candidato Federico Pizzarotti del Movimento 5 stelle sulla base della precisa scelta politica del "tanto peggio, tanto meglio"». In una nota Buzzi scrive: «Essendo questa notizia falsa e priva di ogni fondamento sfido Bernazzoli ad indicarmi l'occasione ufficiale o il documento diramato in cui il Popolo della Libertà di Parma avrebbe espresso tale indicazione di voto dal momento che, invece, anche nel corso dell'ultimo coordinamento provinciale di venerdì è stata confermata all'unanimità la libertà di coscienza per i nostri iscritti e simpatizzanti in occasione del ballottaggio. Inoltre chiediamo alla direzione della Terza testata giornalistica della Rai che venga concessa formale e tempestiva smentita del contenuto del servizio mandato in onda, dal momento che lo riteniamo gravemente distorcente le realtà dei fatti descritti. Purtroppo dobbiamo constatare che Raitre non è nuova a questi comportamenti scorretti, che in occasione del voto rischiano di tradursi in atteggiamenti lesivi della libertà di voto».    

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