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Albania, Giuliano Ferrara: "Soluzione civilissima. La sinistra dovrebbe dire: bene!"

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Partiamo da un punto: i trasferimenti di migranti in Albania sono "un tentativo, per giunta di richiamo e senso in Europa (Ue), di allontanarsi da demagogie pericolose. Direi anzi che è un pilastro dell'orientamento mainstream, cioè accettabile" di Giorgia Meloni "di governare il paese senza strepiti e faziosità. E soprattutto "non è un rimpatrio forzato, ma uno screening. Dovrebbe avvenire nelle stesse condizioni e allo stesso titolo in un centro collocato sul suolo nazionale italiano. Dunque non è una deportazione, come si dice anche con enfasi propagandistica lessicalmente scorretta, e bislacca".

Giuliano Ferrara, sul Foglio, mette i puntini sulle "i" su una materia particolarmente incandescente come la politica migratoria del governo italiano, che trova l'opposizione ideologica tanto del centrosinistra quanto di alcuni ambienti della magistratura. Per l'Elefantino "la progettata soluzione albanese è civilissima". Resta semmai il dubbio sul successo della finalità di deterrenza: "Se fuggi da una situazione di grave pericolo, e ti candidi al ruolo di asilante, l’Albania con giurisdizione italiana non è l’esclusione dall’Europa, ma la porta o una porta per l’Europa".

 

 

 

Dal punto di vista puramente politico, però, "bisogna registrare la totale incapacità degli avversari di Meloni a capire il fondo del problema, a dare una mano invece di imbastire una campagna forsennata contro le spese inutili e contro un progetto di soluzione, di cui non si capisce la ratio, ma che ha fatto strada a Bruxelles e che nasce da uno sforzo di buona volontà".

Ferrara si spinge a sognare una posizione razionale e di realpolitik della nostra sinistra: "L’opposizione dovrebbe dire. Bene salvare vite in mare. Bene trasportare persone in una struttura dignitosa e sorvegliata, sia pure in una finta Albania in tutto italiana, per accertare che abbiano le carte in regola per una richiesta di asilo politico. Bene che la trovata sia popolare in un continente, il nostro, in cui si moltiplicano trovate molto peggiori (...). Il mondo va da questo punto di vista in una direzione che non ci piace, come si è visto a Chicago e come domani si potrebbe vedere in Francia o in Germania, e dunque diamoci sotto in modo convergente per cercare misure che possano conciliare un buon grado di legalità e umanità con un buon grado di disinnesco dell’allarme sociale". Pura utopia, viste le sparate e le accuse che piovono da mesi su Palazzo Chigi da parte di Pd, M5s, +Europa, Verdi e Sinistra italiana

 

 

 

Per questo, l'editorialista del Foglio sottolinea in negativo "la solidarietà con la magistratura più ottusa", le sponde con organismi internazionali di dubbia autorevolezza come la Corte penale internazionale (vedi il caso Almasri) o addirittura le agenzie dell'Onu "che ospitano ostaggi di terroristi e predoni". Contro il governo italiano "non c'è un complotto - conclude amaro Ferrara -, c’è di peggio, un pregiudizio di schieramento". Che paradossalmente però aiuta Meloni a essere più stabile ogni giorno di più. 

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