Luigi Li Gotti, l'uomo che ha fatto indagare Meloni: una carriera politica "coronata" con Prodi
Eccolo qua, il nuovo idolo della sinistra che spera di abbattere Giorgia Meloni e il governo di centrodestra per via giudiziaria. Si chiama Luigi Li Gotti, avvocato di grido, principe del Foro di Roma, già difensore di alcuni big di Cosa Nostra: è lui che cinque giorni fa ha presentato la denuncia alla Procura di Roma in base alla quale il procuratore Francesco Lo Voi ha inviato l'avviso di garanzia per "favoreggiamento e peculato" sul caso Almasri alla premier, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano.
Li Gotti, subito contattato alle agenzie, ha parlato di un "atto dovuto" in quanto la sua denuncia era "nominale", per poi aggiungere: "Adesso su questa vicenda mi aspetto chiarezza, quello che non c'è stato finora. Nel mio esposto ho ipotizzato i reati di favoreggiamento e peculato, ma ora sarà la magistratura a indagare e fare accertamenti".
Nel frattempo, però, l'attenzione si è spostata anche sul "passato politico" di Li Gotti, accennato dal presidente del Consiglio che nel suo video-messaggio lo ha definito "molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi".
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Crotonose di nascita, politicamente Gotti nasce nel Movimento sociale negli anni Sessanta, quindi a destra. Del partito fondato da Giorgio Almirante è stato anche segretario di federazione e consigliere comunale dal 1972 al 1977. Una militanza legata anche all'aver lavorato nell'importante studio legale di Francesco Barbuto, big dell'Msi dell'epoca. Negli anni Novanta, Li Gotti è transitato in Alleanza nazionale per poi cambiare sponda. Uscito dal partito di Gianfranco Fini nel 1998, è passato con Antonio Di Pietro in Italia dei Valori. L'accostamento a Prodi imbarazza il Pd, con la senatrice Sandra Zampa che si affretta a "smentire": "Nessuna amicizia o conoscenza particolare, tanto è vero che non hanno più avuto rapporti dal 2008"). Tuttavia, l'avvocato è stato sottosegretario alla Giustizia del governo Prodi II (nel 2006), con ministro Clemente Mastella. Naufragato l'Ulivo, Li Gotti non abbandona Di Pietro e anzi torna in Senato per la legislatura successiva, sempre con IdV.