Matteo Renzi, ecco la Roma che piace al futuro premier
Diceva: "Non mi avranno...". Ma pochi mesi dopo sembra uscito da "La Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino. Ecco la mappa di tutti i suoi luoghi
Il fascino intramontabile della dolce vita ammalia il premier in pectore. Matteo Renzi, arrivato da pochi giorni nella capitale, sembra aver dimenticato la tranquillità della sua Pontassieve. Salotti borghesi, ristoranti esclusivi e alberghi di lusso: il segretario Pd pare essersi lasciato persuadere dalle mille tentazioni della Roma godereccia. A ricostruire la mappa dei suoi luoghi preferiti è Maria Corbi per il quotidiano La Stampa. Solo poco tempo fa, Matteo assicurava: "Non mi avranno". Eppure, a distanza di qualche mese, Renzi dà l'impressione di essersi trasformato in un personaggio del film La grande bellezza. Una buona forchetta - La vita del Renzi quasi premier ruota intorno al suo hotel preferito: il Bernini Bristol, situato nella centralissima piazza Barberini e di proprietà del fiorentino Branabò Bocca (senatore di Forza Italia e possibile candidato del centrodestra alle prossime amministrative fiorentine). Le giornate dell'ex rottamatore trascorrono quasi integralmente nella sede del Pd in largo Nazareno, dove insieme ai suoi più stretti collaboratori lavora alla composizione della squadra di governo. Da qui, Matteo si allontana solo per qualche pausa enogastronomica. Quando arriva la notte... - Se la nostalgia della sua terra natale si fa più forte, il presidente incaricato sceglie il ristorante da Tullio: tempio cittadino della cucina toscana. Altre volte, invece, a saziare il suo appetito sono gli hamburgher serviti nel fast food di qualità creato dall'amico Oscar Farinetti. Quando invece è la fame a prendere il sopravvento, il sindaco non ha dubbi: pasta burro e alici al bistrò Baccano sono il piatto che fa per lui. La sera, Renzi riscopre i localini che tanto gli ricordano quelli che frequentava nella bella Firenze: dalle vinerie ai forni, dalle salumerie alle trattorie più ruspanti. Poi, quando cala il buio della notte, Matteo si rifugia nel loft del regista Fausto Brizzi in San Lorenzo: quattro chiacchiere tra intellettuali (o presunti tali) e poi a nanna.