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Italo Cucci, il dramma della sua famiglia tra leucemia, depressione ed elettroshock

Italo Cucci

In un libro, la struggente storia del giornalista: la perdita di una figlia e i demoni (sconfitti) del secondogenito

simone cerroni
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Quanti di noi sono cresciuti con i commenti a caldo a fine partite di Italo Cucci, giornalista e già direttore di diversi quotidiani. Quanti i pezzi letti sul Guerin sportivo, lo Stadio, Il Coriere dello sport-Stadio e il Quotidiano Nazionale per citarne alcuni. Ma forse in pochi sanno che dietro il pacato e calmo Italo, quel viso da papà buono, si nasconde la sofferenza e la struggente storia di una famiglia più volte straziata dal dolore. Disperazione ma anche coraggio, questi gli elementi alla base di Elettroshock, il libro edito da Minerva Edizioni, in cui Italo e il figlio Ignazio raccontano la loro storia. L'incubo - Si parte dalla disperazione per la morte della prima figlia di Italo, portata via dalla leucemia a soli tredici anni. Quindi la storia del secondo figlio, Ignazio, colpito dal più oscuro e intricato dei mali: la depressione. Una malattia che è riuscito a sconfiggere tramite la terapia elettrica, tramite quell'elettroshock che dà il titolo al libro. Un volume in cui viene narrata l'odissea di una famiglia. Nel 1979 la scomparsa di Francesca. Poi nel 1981 nasce Ignazio, anche lui toccato dalla cattiva sorte. Fin da giovane soffre di depressione, ed esplora in prima persona tutti i punti più oscuri di una malattia-non-malattia in grado di rubarti la vita. L'incontro - Ignazio, il "depresso", viene esiliato dagli amici. Poi viene scaricato dalla ragazza tanto amata. Iniziano le cure, un percorso doloroso. Dagli ospedali alle pillole, i pareri dei medici, quelle voci che Ignazio sentiva nella sua testa, la firma di quella belva implacabile che i dottori chiamano "esaurimento nervoso". Poi la svolta. Ignazio e papà Italo incontrano nel 2006 il professor Giovanni Battista Cassano dell'Università di Pisa, psichiatra di fama mondiale, sostenitore della terapia elettro-convulsivante, dell'elettroshock, appunto.   Vita nuova - Ignazio decide di sottoporsi alle scariche elettriche. Una scelta soffferta. Ma la cura funziona, gli restituisce se non la salute totale almeno un'esistenza dignitosa, decorosa, un poco più serena. La belva della depressione si placa, anche se resta sempre in agguato. Ignazio sa che non se ne va mai via davvero. Quelle scosse, però rappresentano il segno di una nuova vita, caratterizzata da azioni che prima non riusciva più a fare. Oggi si trova a Pantelleria, fa il bibliotecario e gioca a calcio con dei nuovi amici. Coltiva una piccola porzione di terra e, ogni giorno, manda una mail a suo padre, che ogni giorno gli risponde. I due, ora, riescono a "vivere una vita".

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