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Giuliano Ferrara: "Meglio Renzi e i suoi pischelli di..."

Matteo Renzi e Giuliano Ferrara

Il "quasi-endorsment" dell'Elefantino a favore del segretario del Partito democratico: "Fa un po' ridere, però..."

Andrea Tempestini
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Un quasi-endorsment a favore di Matteo Renzi. Complesso, intricato, farcito anche di critiche e di sorrisi, confezionato con la consueta cura retorica. Ma, si ribadisce, quasi-endorsment. E' quello di Giuliano Ferrara, che nel titolo del suo fondo su Il Foglio di lunedì 23 dicembre sintetizza: "Meglio il cazzeggio dei pischelli che il risaputo degli hommes d'Etat". L'Elefantino premette: "Certo che fanno un po' ridere, una che scambia ministro o ministero e l'altro che lo bocciano all'abilitazione in piena lezione cattedratica all'Italia". Come secondo Ferrara fa un po' ridere "il Renzi capotavola della segreteria che si riunisce in ore antelucane". Epperò, scrive il direttore, chi ha preceduto questi personaggi "mosra molto sussiego, baffo moscio, ma a parte i vecchissimi, alcuni dei quali meritano la patente di uomini di stato e i buoni lettori di buoni libri, diciamo la verità, non è che la classe dirigente rottamanda o rottamata abbia dimostrato chissà quale costanza". La vecchia classe dirigente, per Ferrara ha "strappato con i denti e con l'orologio biologico alla mano il diritto di provarci", a cambiare questo Paese. "Tutti i gironi - prosegue l'Elefantino - sono tentato di ravvedermi da questa senile fiducia nella compagnia di giro dei pischelli", i renziani. Per ora, però, il ravvedimento non arriva. "Si parte da un fallimento - spiega -, quello del circuito media giudici poteri neutri politica, un circuito restando all'interno del quale, con il tenore delle idee sempre più flosce e l'inaridimento dell'anagrafe siamo riusciti nel capolavoro di restare a terzo millennio inoltrato con i problemi che avevamo all'inizio degli anni novanta del Novecento". Dunque la conclusione: "Desidero che faccia in fretta, la generazione di coloro che si candidano all'esperienza piena, senza riserve, liberata dalla nostre tutele, e nel frattempo si rivelano giustamente inesperti, ma questo è il loro tempo, e piuttosto che stare lì a scaldare sedie e a dire battute viete, a usare un linguaggio composto e inerte, meglio il loro cazzeggio, la loro voglia matta senza troppo costrutto. Buon Natale", da festeggiare con il quasi-endorsment di Ferrara per Renzi e i suoi pischelli.

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