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Veltroni regista di un film su Berlinguer

Matteo Legnani
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Ha fatto il giornalista, il direttore di giornale, il segretario di partito, il parlamentare, il ministro, il sindaco. Poi ha detto che sarebbe andato in Africa ad aiutare i più sfortunati del mondo, ma il Mediterraneo non l'ha mai attraversato. Fatale, per la prosecuzione della sua telenovela politica, è stata l'ascesa nel partito democratico di Matteo Renzi il Rottamatore: perchè tra i primissimi a finire allo sfasciacarrozze dei Palazzi del potere c'è stato proprio lui, Walter Veltroni. Che ora, dopo aver inondato per anni di suoi scritti le librerie di tutta Italia nel vano tentativo di emulare (almeno per copie vendute) Bruno Vespa, ha deciso di darsi a una nuova forma d'arte: il cinema. Che è stato sì sempre uno dei suoi pallini, delle sue fisse. Ma sempre da spettatore-ammiratore di quel mondo e dei suoi prodotti. Ora, invece, Walter sta portando a termine il montaggio del suo primo film da regista: "Quando c'era Berlinguer", sulla storia dell'ultimo leader comunista in Italia. In attesa di sapere se anche l'opera prima del Veltroni-regista abbia potuto attingere ai cospicui fondi che lo stato getta a pioggia ogni anno sul cinema nostrano, nell'ampia intervista che Il Fatto quotidiano gli dedica veniamo a sapere che ancora non si sa "se il film uscirà al cinema. Ma di sicuro verrà trasmesso a giugno da Sky per il trentennale della morte di Enrico".

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