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Santoro processa la sinistra: "Vi siete dimenticati dei poveri, il paese sta per esplodere"

"Le periferie sono ghetti, la gente ha paura, una parte del Paese non ha più riferimento politico". Il Teletribuno scopre che in Italia c'è disagio sociale...

Roberto Procaccini
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Economia in ginocchio, ostilità verso i migranti stipati a Lampedusa, Forconi e "neofascisti che rialzano la testa", periferie ghettizzate. "C'è una parte del Paese che va allo sbando come un iceberg, senza una classe politica di riferimento". Michele Santoro, al ventesimo anno di carriera sulle tv nazioanli scopre, grazie agli sciopertanti che a vario titolo manifestano per le strade del Paese in queste settimane, che in Italia c'è il disagio sociale. E gli dedica la copertina di una puntata di Servizio Pubblico in cui, sostanzialmente, processa la sinistra, incapace di fare quello che dovrebbe (almeno nominalmente) fare, cioè rappresetare i poveri. In che cosa s'è distratta, fino ad oggi, la classe politica progressista italiana? Il teletribuno, che ha costruito una carriera giornalistica sull'opposizione politico-mediatica a Silvio Berlusconi, a questa domanda non risponde. Ma dai, Michele - "Un tempo le cosiddette periferie erano i quartieri residenziali di classi produttive. Oggi sono ghetti". La scoperta del paese reale porta Santoro a queste rivelazioni: "Tra le gente c'è paura e c'è pure tanta gente che sfrutta la paura". Neanche i migranti rimangono fuori nel discorso del teletribuno: "C'è chi si indispettisce per i soldi spesi per l'accoglienza a Lampedusa - si infervora -, ma non pensa che c'è anche la ricompensa per gli italiani che lavorano nei centri". Insomma, Michele vede un Paese che non riconosce più. La sinistra che ha fatto mentre l'Italia si riduceva così? Ecco, Santoro farebbe bene a chiederselo.

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