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Volo di Stato, La Russa difende la Boldrini: "Basta col sessismo"

Dopo le polemiche per quel viaggio in Sudafrica con il suo compagno, il leader di Fli sta con lady Montecitorio: "Polemiche inutili e sessiste"

Ignazio Stagno
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Dopo le polemiche per il volo di Stato con a bordo il fidanzato, desutinazione Sudafrica, Laura Boldrini è entrata in un vortice di polemiche senza fine. Enrico Letta ha provato a difenderla, ma le giustificazionbe di Lady Montecitorio fanno acqua da tutte le parti. Ora però arriva un nuovo "difensore" per la presidente che dalle colonne de il Giornale prova a scagionare dalle accuse la Boldrini. E il difensore è Ignazio La Russa. "Trovo ingiuste - scrive La Russa in una lettera a Il Giornale - le scandalizzate polemiche per il viaggio del suo compagno nell'aereo di Stato approntato per Letta e le alte cariche. Il costo del volo non è stato gravato di un solo euro in più per la presenza, tra le quasi cento persone imbarcate, del signor Vittorio Longhi". "Nessuno scandalo" - E ancora: "Quello che mi ha colpito - prosegue La Russa - è la diversità di trattamento rispetto a tante situazioni analoghe. Nessuno (giustamente) si è mai meravigliato che le mogli delle più alte cariche dello Stato di qualsiasi nazione accompagnino i mariti in occasione di eventi importanti (e lo era certamente il funerale di Madiba). Non solo le mogli dei presidenti della Repubblica italiana ma anche le consorti dei premier o dei ministri stranieri in visita in Italia (valga per tutti la visita di Michelle Obama)". Infine La Russa sposa la tesi della Boldrini anche sul fronte "sessista". La presidente aveva affermato che le critiche erano nate soprattutto perchè lei è una donna, "se ci fosse stato un uomo al posto mio le cose sarebbero andate in modo diverso". "Questione sessista" - E così La Russa chiosa: "Non capisco perché meravigliarsi se ad accompagnare la più alta carica italiana presente in Sudafrica fosse un convivente anziché una convivente". "Possibile che mentre tutti si sbracciano per la parità dei sessi (o dei generi se preferite) anche per cose a volte di dubbia ragionevolezza, non ci si accorga di questa grossolana discriminazione"

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