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Feltri: alla Boldrini è permesso a Mastella no

Il fondatore di Libero ricorda il caso dell'ex ministro della Giustizia massacrato per aver portato il figlio su un volo di Stato

Lucia Esposito
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Vittorio Feltri ritorna sul caso di Laura Boldrini che ha partecipato alla cerimonia funebre di Nelson Mandela con fidanzato al seguito (oltre che tutta la sua corte). La Presidente della Camera è salita sul volo di Stato usato da Letta. Il fondatore di Libero ed ora editorialista del Giornale ricorda che anche Clemente Mastella, qualche anno fa ai tempi del secondo governo Prodi, usò l'areo di Stato. "Siccome aveva un impegno di lavoro a Milano, approfittò della cricostanza per seguire con il figlio il Gran Premio di Formula Uno a Monza". Ma fa notare Feltri contro l'allora ministro della Giustizia Udeur si scatenò una campagna di fuoco, si alzarono gli scudi per quel passeggero di troppo su un volo di Stato (la Boldrini ne ha portati sei in più).  Due pesi e due misure - Ancora adesso Mastella "paga" per quella vicenda, gli pesa come una macchia nera sulla sua figura. Eppure fa notare Feltri la Boldrini ha fatto la stessa cosa ma nessuno si è indignato. "sarà che Mastella è un vecchio democristiano, sarà che è stato addirittura il braccio destro di Ciriaco De Mita, sar che non si è mai nettamente schierato a sinistra, gli avversari non gli perdonano gli sgarri che non possono essergli attribuiti per manifesta infondatezza delle accuse". Per la Boldrini nessun gironale progressista è stato sfiorato dal dubbio che gli italiani abbiano pagato se non il volo ma il vitto e l'alloggio al suo fidanzato. Eppure quegli stessi giornali, nota Feltri, "massacrarono" Mastella. "Perché lei è una donna può fare ciàò che vuole? Fosse così si trattterebbe di sessismo al contrario. Fossimo in Mastella invocheremmo le quote azzurre. Lo strapotere femminile sta diventando intollerabile. O è solo una questione di doppiopesismo paracomunista o paraculo?". 

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