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"Che Tempo che fa", "Repubblica": "Fazio schiavo della pubblicità"

Il conduttore di "Che tempo che fa" viene bastonato da Valentini sul quotidiano di Mauro: "Non ha invitato Civati". Ma c'è veleno pure per Serra...

Ignazio Stagno
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Scoppia la guerra in casa "Repubblica". A scatenare lo scontro è Fabio Fazio, colpevole di non aver invitato a Che tempo che fa Pippo Civati. Tra gli autori e tra i fedelissimi di Fazio c'è Michele Serra, penna di riferimento del quotidiano di Ezio Mauro. Evidentemente la scelta di silurare Civati e di dar spazio invece a Renzi e Cuperlo nel talk show non è piaciuta a qualche collega di Serra che su Repubblica "vendica" Civati e attacca a testa bassa Fazio. Fazio schiavo dei soldi - A impallinare il conduttore è Giovanni Valentini: "Si dirà che Civati non è stato invitato per una questione di ascolti e quindi di pubblicità. Ma proprio qui sta il problema che abbiamo posto e riproposto tante volte a proposito della Rai. Una tv pubblica non può essere "schiava dell'audience"; non deve subordinare cioè la sua programmazione alla legge dello share, tantomeno quando si avventura a parlare di politica. Altrimenti, rinnega se stessa, il proprio ruolo e la propria missione istituzionale". Come Brunetta -  Poi l'affondo in stile Brunetta: "È vero che per questa ragione Fazio e tanti altri conduttori, per metà giornalisti e per metà "comunicattori" (con due "t"), riscuotono compensi milionari in funzione della raccolta pubblicitaria: e a parte i toni esagitati, non ha tutti i torti il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, quando chiede alla Rai maggiore trasparenza su certi maxi-contratti. Ma è la logica del cane che si morde la coda. E se Civati non fosse stato ospitato a "Che tempo che fa" per il timore di un calo degli ascolti, com'è ipotizzabile, allora neppure gli altri due candidati alle "primarie" avrebbero dovuto essere invitati". Infine il colpo basso: "Il fatto è che anche all'origine di questo increscioso episodio c'è l'oggettiva ambiguità del cosiddetto infotainment, il genere televisivo di informazione-spettacolo che spesso non riesce a fare informazione e a volte nemmeno spettacolo", afferma Valentini. Chissà cosa ne pensa il suo "collega" Serra, che quel programma e quel talk lo scrive...  

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