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Travaglio: "Grillo usa il manganello con i giornalisti? Lo fanno tutti..."

Travaglio, vicedirettore del

Il vice direttore del Fatto difende Beppe: "Se alcuni giornali dicono balle e bugie non è colpa di Beppe. Anche io sono stato criticato dal Pd ma nessuno si è lamentato"

Ignazio Stagno
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Un manuale su come usare "il manganello". Marco Travaglio regala una breve guida a Beppe Grillo su come bastonare per bene i giornalisti non allineati col M5S. Marco Manetta nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano parla delle liste di proscrizione volute dal leader dell'M5S per quanto riguarda i cronisti che "quotidianamente" parlano male dei pentastellati. Dopo gli attacchi di Beppe alla giornalista de l'Unità, Maria Novella Oppo, Travaglio si trova in una posizione scomoda: deve difendere Beppe, ma anche la sua categoria, quella dei giornalisti. Travaglio allora con un escamotage prima dfende la Oppo affermando che "i leader politici dovrebbero sempre astenersi dall'attaccare i giornalisti", ma subito dopo comincia una sorta di "peana" per il grande leader Beppe. La tesi di Travaglio è semplice: Grillo ha ragione a lamentarsi dei giornalisti sgraditi perchhè di certo i quotidiani non sono schierati col M5S. Una tesi dunque che giustifica le "manganellate" metaforiche di Beppe ai giornalisti. Così per salvare Grillo, Travaglio sputtana i soliti nemici del Fatto. "Grillo usa il manganello contro i giornalisti? Beh e allora cosa bisogna dire di Alfano che chiedeva la testa di Sallusti, oppure dei giornalisti de L'Unità che chiedevano la testa di un cronista e hanno ottenito quella del direttore Padellaro. La verità è che i giornali raccontano solo menzogne e bugie ed è giusto criticarli quando sbagliano", scrive Travaglio. Poi l'affondo: "Cosa dovrei dire io che sono stato attaccato dal viceministro De Luca? La Boldrini e Letta dov'erano?". Insomma il punto per Travaglio è chiaro se tutti "usano il manganello", perchè non può farlo Grillo?

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