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Truffa aggravata, chiesto il processoper la storica segretaria di Bersani

Secondo l'accusa lavorò dal 2008 al 2010 per il segretario Pd, pagata però coi soldi della Regione Emilia Romagna

Matteo Legnani
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E' a un passo dal finire a processo la storica segretaria di Pierluigi Bersani, Zoia Veronesi, da quasi 20 anni a fianco dell'ex segretario del Partito democratico. La procura di Bologna ha infatti chiesto per lei e per l'ex capo di gabinetto della giunta regionale dell'Emilia Romagna, Bruno Solaroli, il rinvio a giudizio. L'assistente dell'ex candidato premier è accusata dal pubblico ministero Giuseppe Di Giorgio di truffa aggravata. Secondo l'accusa, grazie a una firma di Solaroli, la funzionaria avrebbe lavorato per Bersani al partito, pagata però con i soldi della Regione, per un totale di circa 140 mila euro dal 2008 al 2010.  L'inchiesta era partita nel 2010 da un esposto dall'allora senatore di Futuro e Libertà, Enzo Raisi, e dal consigliere comunale Michele Facci del Popolo della libertà. Uno stralcio della stessa inchiesta intanto è al vaglio della Procura di Roma e lambisce lo stesso Pierluigi Bersani. I magistrati bolognesi si erano infatti imbattuti in un conto corrente co-intestato a Veronesi e all'ex segretario Pd che aveva registrato degli strani movimenti di denaro. Per questo motivo a settembre il fascicolo (senza indagati) era partito dall'Emilia alla Capitale, per competenza territoriale.

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