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Fo partecipa al Vaffa-day e Vauro gli scrive: "Compagno, scendi da quel palco"

Il premio Nobel da qualche tempo fa coppia con Beppe Grillo. E il vignettista di sinistra non la prende bene: "Per favore, ascoltami"

Roberto Procaccini
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"Scendi da quel palco, per favore, compagno". Il premio Nobel Dario Fo partecipa al vaffa-day genovese di Beppe Grillo, e il vignettista Vauro (il "panda comunista", come ama auto-definirsi), trasecola. E rivolge al drammaturgo, con una lunga storia di militanza a sinistra, un'accorata lettera aperta pubblicata sul suo blog. "Dobbiamo vincere e vinceremo. Che brutte parole - scrive il disegnatore caro a Michele Santoro all'amico riscopertosi pentastellato -. Sì, certo, c'era anche la parola rivoluzione che ti piace e piace anche a me. Però non è rivoluzione strillare che tutti sono morti, cadaveri". In poche parole, tornano "i compagni che sbagliano". Per Vauro deve essere difficile vedere Fo nel giro di due anni passare dal palco di Giuliano Pisapia, eletto coi voti di Rifondazione e Sel, a quella dell'ex comico zazzeruto. Perché? "Non mi piacciono i portatori di verità assolute ed indiscutibili - argomenta il vignettista -, non mi piace chi non ha dubbi e non mi piacciono nemmeno le piazze quando non sanno che ripetere le parole del capo. Ecco sì, le parole del capo. Condivido rabbia e sdegno ma non posso condividere parole macabre e di macabra memoria". Il messaggio è uno solo: "Ti chiedo di scendere da quel palco Compagno Dario - conclude -. Scendi per favore". 

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