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Il renziano che in parlamento paga più Imu dopo Monti

Matteo Legnani
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Eccolo il primo inciampo di Enrico Letta nel nuovo Pd di Matteo Renzi: l'Imu, e i suoi vari trasferimenti (Iuc, Tasi, etc..). È proprio sulla casa che potrebbe arrivare il primo sgambetto al premier dei renziani. Lo assicura Angelo Rughetti, colonnello laziale del prossimo segretario, protagonista anche della recente e sorprendente vittoria del gruppo nelle primarie dei circoli locali (dove Renzi ha prevalso con percentuali bulgare nella provincia di Roma). A Libero il colonnello laziale del sindaco di Firenze offre un giudizio tranciante sull'ultimo decreto Letta che vorrebbe abolire la seconda rata dell'Imu 2013 e in realtà costringe molti cittadini (in 600 comuni) a pagarla. "Il decreto legge a noi non piace per nulla". E va all'attacco anche della legge di stabilità, che ha sostituito l'Imu con la Iuc: "Secondo me è assai peggio dell'Imu. Prima almeno erano previste le detrazioni fisse per la prima casa e per i figli conviventi, con uno sconto medio di 250 euro che di fatto esentava gran parte dei proprietari dal pagamento. Adesso con la detrazione flessibile affidata alla discrezionalità dei comuni (così è come averla tolta), la gran parte delle famiglie che nel 2012 non pagavano l'Imu, nel 2014 pagheranno la Iuc. È una assurdità, perché diventa una stangata proprio sulle famiglie meno dotate sotto il profilo patrimoniale e reddituale. Noi nel gruppo parlamentare del Pd ne abbiamo già parlato, ma questa cosa almeno per noi non può restare in piedi. Non passa alla Camera". Le parole di Rughetti non sono quelle dell'ultimo peone. Non solo perché è un fedelissimo del prossimo segretario del Pd. Ma anche perché prima di arrivare nel 2013 alla Camera, per lungo tempo è stato segretario generale dell'Anci, l'associazione che riunisce i comuni italiani. Per questo conosce bene i problemi della casa. E l'Imu ancora meglio, visto che nel Pd è il parlamentare che paga la quota più alta: circa 17.500 euro. Leggi l'approfondimento di Franco Bechis su Libero in edicola sabato 30 novembre

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