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ALLEN ODIA LE DONNEA parole sta con loro,sul set le umilia

Woody Allen

Nei suoi film le protagoniste del gentil sesso sono trattate da piccole idiote. Come nell'ultimo "Blue Jasmine" che abbiamo visto in anteprima

Nicoletta Orlandi Posti
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È un regista adorato dalle donne, Woody Allen, da svariate generazioni, nonne, madri e figlie, ma vien da chiedersi come ciò sia possibile, vista la severità con la quale oggi il mondo femminile giudica gli errori maschili. Con incredibile abilità (e faccia tosta), il celebrato Woody racconta che le donne sono creature meravigliose, a livello molto più alto della banalità maschile (parole sue in una recente intervista). Ma alla resa dei conti, nei suoi film, ci rendiamo conto che in realtà sono soltanto piccole idiote. Inoltre, con una certa presunzione intellettuale, non si è mai posto il problema della propria  totale mancanza di sex appeal, interpretando lui stesso, in alcuni suoi film, ruoli di seduttore accanto a donne bellissime. Chissà cosa combinerà, anziano praticante del sesso, in Gigolò per caso, di John Turturro.  Intanto, alla  vigilia dei 78 anni (li compie domenica primo dicembre) esce il suo nuovo film, Blue Jasmine (sugli schermi dal 5 dicembre), e il ruolo del dongiovanni lo ha affidato al grassoccio Alec Baldwin (l'ex marito di Kim Basinger, oggi risposato e di nuovo padre), che inserisce ovunque, una vera fissazione. Qui Baldwin è un ricchissimo uomo d'affari, investe e gioca in borsa, si rivelerà grande imbroglione. Marito infedele, è sposato con Jasmine (Cate Blanchett), icona della mondanità di Manhattan, tutta griffe e  ricevimenti. Proprio quel tipo di quartiere dove anche Woody abita, ma dice che, essendo nato povero, lo fa soltanto per studiare i ricchi da vicino, gli interessano le loro abitudini, i divertimenti, i tradimenti, quasi fossero bestioline in vetrina. Però, il regista non  ricorda che anche lui ha guadagnato milioni e milioni di dollari.  All'inizio del film, Jasmine è a bordo di un aereo diretto a San Francisco, si sta trasferendo a casa della sorella Ginger (Sally Hawkins). Perché nel frattempo il marito è sprofondato nelle grinfie dell'Fbi: perduto il patrimonio e amanti varie, si è suicidato in carcere. Jasmine è piena d'alcol e tranquillanti, ma non ha rinunciato alle borse firmate. Ha una tragedia sulla schiena, cerca lavoro nello studio di un medico, ma in realtà resta una cretina superficiale che non ha il coraggio di raccontare la verità su se stessa a un nuovo amore incontrato per caso. Sarà migliore la sorella non contaminata dai soldi? Macchè, neppure per sogno. Suo marito, anche lui vittima delle speculazioni del cognato, ha dovuto andarsene a lavorare in Alaska. Ginger ha un nuovo fidanzato, innamoratissimo nonostante lei non sia molto avvenente, e invece di tenerselo buono, lo tradisce con il primo bugiardone sposato incontrato a un festa.  Vi sembrano donne degne di stima, di quella tipologia (anche queste parole sue) che ha fatto scoprire al regista il «senso» della vita? Conclusione: Woody Allen è un uomo fortunato. Infatti le sue adoranti spettatrici, di solito giustamente inesorabili verso uomini discutibili, tendono a dimenticare, anzi rimuovere, che Mia Farrow lo lasciò dopo aver scoperto la sua relazione con la figliastra Soon Yi, poi sposata. E ancora  di recente, l'ottobre scorso, un'altra figliastra, Dylan, oggi 27 anni, è tornata a sparlare di lui, in un'intervista a Vanity fair. Perdonato perché genio, ammesso che lo sia? Non ci sembra corretto, neppure politicamente. di Bruna Magi

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