Pascale chiede udienza a Papa Francesco per salvare il suo Silvio
Era in prima fila Francesca Pascale ieri ad ascoltare Silvio Berlusconi mentre parlava dal palco di via del Plebiscito. La fidanzata dell'ex premier, vestita in nero, ha applaudito a più riprese e a un certo punto si è avvolta in una bandiera di Forza Italia. Al Senato intanto andava in scena l'espulsione del suo uomo dal Parlamento italiano, dopo venti anni di politica. "Oggi per me è un giorno di un'amarezza indicibile", si è sfogata la first lady con Tommaso Labate sostenendo che di Palazzo Madama è "un colpo di stato", anzi "una manovra eversiva". Gli sfoghi di Francesca sono finiti nell'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera. "Lancio un appello a papa Francesco", dice la fidanzata di Berlusconi. "Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi. La grazia? Avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d'accordo. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse". E nel caso in cui non fossero chiuse, le porte del Colle? "Se quelle porte non fossero chiuse ci andrei, a parlare col capo dello Stato". Francesca, che ammette di far fatica a parlare ("le parole sono ghiacciate", dice) non risparmia critiche ad Enrico Letta e ad Angelino Alfano. "Alfano ha preferito scegliere un'altra strada. E Silvio è la persona che lo ha inventato come politico. Gli sarebbe bastato aspettare e sarebbe stato lui il leader naturale. Letta è un democristiano sbiadito. Anzi, l'indole sua e della sinistra è quella dei comunisti. Ma anche sono peggio dei comunisti perchè negano di esserlo".