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Pascale chiede udienza a Papa Francesco per salvare il suo Silvio

Papa Francesco e Francesca Pascale

Nicoletta Orlandi Posti
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Era in prima fila Francesca Pascale ieri ad ascoltare Silvio Berlusconi mentre parlava dal palco di via del Plebiscito. La fidanzata dell'ex premier, vestita in nero, ha applaudito a più riprese e a un certo punto si è avvolta in una bandiera di Forza Italia. Al Senato intanto andava in scena l'espulsione del suo uomo dal Parlamento italiano, dopo venti anni di politica. "Oggi per me è un giorno di un'amarezza indicibile", si è sfogata la first lady con Tommaso Labate sostenendo che di Palazzo Madama è "un colpo di stato", anzi "una manovra eversiva". Gli sfoghi di Francesca sono finiti nell'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera. "Lancio un appello a papa Francesco", dice la fidanzata di Berlusconi. "Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi. La grazia? Avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d'accordo. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse". E nel caso in cui non fossero chiuse, le porte del Colle? "Se quelle porte non fossero chiuse ci andrei, a parlare col capo dello Stato".   Francesca, che ammette di far fatica a parlare ("le parole sono ghiacciate", dice) non risparmia critiche ad Enrico Letta e ad Angelino Alfano. "Alfano ha preferito scegliere un'altra strada. E Silvio è la persona che lo ha inventato come politico. Gli sarebbe bastato aspettare e sarebbe stato lui il leader naturale. Letta è un  democristiano sbiadito. Anzi, l'indole sua e della sinistra è quella dei comunisti. Ma anche sono peggio dei comunisti perchè negano di esserlo". 

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