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Il rimpianto di Claudia Mori:"Rosalinda gay, ho sbagliatoa non dirle che non cambiava nulla"

Rosalinda Celentano

La signora Celentano parla per la prima volta dell'omosessualità della terzogenita: "L'ho vista adolescente baciare una ragazza. Pensavo a una bravata"

Nicoletta Orlandi Posti
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Ha sempre difeso con le unghie e con i denti la privacy della sua famiglia, ma ora Claudia Mori ha deciso di parlare del rapporto con la figlia Rosalinda Celentano dopo che la stessa su Vanity Fair ha rivelato pubblicamente la sua relazione con un'altra donna, Simona Borioni, che vorrebbe sposare.  "Recentemente, d'accordo con Adriano, ho deciso di parlare apertamente, dicendole che per noi non sarebbe cambiato nulla sapendo dei suoi orientamenti sessuali", dice Claudia Mori al Corriere della Sera. "Lei sarebbe rimasta la nostra figlia amorosa di sempre, che vorremmo vedere più felice e serenza perché la nostra felicità è direttamente legata alla sua". Il rimpianto della signora Celentano è uno solo: "Vorrei solo averlo fatto prima. E penso che comunque Rosalinda abbia fatto benissimo a rivelare la sua natura: non è una malattia o un errore che andrebbe 'corretto'. Sono altre le tendenze da correggere". "Adriano", continua la Mori, " è stato fantastico: ha aggiunto amore e attenzioni a quelle che per sua natura sono già molto presenti". Claudia Mori, 69 anni, sorprese la terzogenita Rosalinda, adolescente che si baciava con un'altra ragazza. "Per la verità io interpretai la cosa come un'ingenuità tra ragazze. Una bravata, quasi. Tra l'altro Rosalinda è sempre stata espansiva con tutti...". Da questa esperienza Claudia ha capito che "i figli bisogna amarli come sono e guidarli nel cercare di non fare errori irreparabili, che certo non sono l'omosessualità o altre scelte di vita. Guidarli nel rimanere persone oneste e buone. I nostri figli lo sono: di questo sono certa e orgogliosa". Nessun suggerimento però agli altri genitori che si trovano nella stessa situazione: "Non sono capace di dare consigli", dice al Corsera, "direi solo di non farli mai sentire soli. E se ci troviamo impreparati, come genitori ma anche come figli, cerchiamo di scoprire insieme il modo di comprendere gli uni e gli altri. 'Chi sono io per giudicare?': papa Francesco lo ha detto e la strada è questa".

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