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Coronavirus, Ottavio Cappellani: "Leghisti vietati in Sicilia, rischio salute". Candiani: "Profondo disgusto"

Giulio Bucchi
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Scherza sui morti da coronavirus, Ottavio Cappellani. E lo fa per colpire duro la Lega. Il provocatorio scrittore siciliano, su Facebook, invita le autorità a impedire "lo sbarco e l'accoglienza di Candiani e leghisti vari. Farlo entrare in territorio siciliano, dopo le notizie allarmanti che vengono dal lombardoveneto, vorrebbe dire mettere a rischio la salute dei siciliani".  Leggi anche: "Il virus viaggiava coi manager padani". La primaria di Pronto soccorso e la vergogna anti-Lega Il riferimento, ovviamente, è alle politiche migratorie dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, con tanto di sarcastico slogan "Aiutiamo i leghisti a casa loro". Indignato, ovviamente, Stefano Candiani, senatore leghista vittima dell'invettiva di Cappellani e responsabile del partito in Sicilia. “Sono impressionato dalla sconfinata meschinità di questo soggetto, che per fare un'ironia politica gretta e bassa usa una situazione tanto drammatica nella quale sono già morte persone e tante altre rischiano di morire - spiega Candiani, ex sottosegretario agli Interni -. Provo profondo disgusto per questa provocazione assurda e penso alle famiglie di chi sta vivendo il dramma del contagio, ai medici, agli operatori sanitari, ai sindaci e a tutti coloro che si stanno impegnando per impedire la diffusione del contagio. Trovo inaccettabile il silenzio e la mancata condanna di queste dichiarazioni da parte della politica siciliana e nazionale".

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