Coronavirus, Alessandro Meluzzi: "Come la febbre spagnola del 1917. Il rischio degli incubatori sani"
I decessi da coronavirus continuano ad aumentare, sfiorando quota 2.000, mentre a fine mese è atteso il picco. "La pandemia è solo all'inizio", puntualizza Alessandro Meluzzi, medico e psichiatra, intervistato da www.lospecialegiornale.it. Gli è stato chiesto se l'Italia debba inasprire le pene su chi nasconde il virus, come sta avvenendo in Cina. Meluzzi conferma l'esistenza nel codice penale di misure severe per gli "untori", ma crede che la cultura italiana non sia pronta ad applicarle, dunque non resta che "affidarci alla Madonna di Loreto". Successivamente Meluzzi individua il pericolo maggiore, ossia il sottosviluppo sanitario in Africa: "Nel momento in cui il virus è sbarcato in Africa sarà proprio qui che dilagherà maggiormente", rilancia. Per approfondire leggi anche: Coronavirus, task-force dell'Oms in azione in Cina: "Ispezioni sul campo". Situazione fuori controllo "Non sappiamo se in giro ci sono incubatori sani", quindi che non mostrano sintomi, dice Meluzzi. Poi, pur riconoscendo l'irrealizzabilità delle misure, presenta la sua ricetta su come un "Paese serio" dovrebbe fronteggiare il virus: "Chiudere porti, aeroporti, frontiere e trasporti, considerando anche la possibilità di un tracollo economico complessivo in attesa di tempi migliori". Infine rintraccia un catastrofico parallelismo storico: "Durante la febbre spagnola del 1917 - ammonisce- vi fu il 75% della popolazione mondiale contagiata e 150 milioni di morti. Faccia le proporzioni con la situazione odierna. Fece molte più vittime la spagnola che le due guerre mondiali messe insieme". Uno scenario disastroso.