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Coronavirus, Giulietto Chiesa e l'errore della Russia: "Cinesi decuplicati prima della chiusura dei confini"

Giulio Bucchi
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La bomba Coronavirus nella pancia della Russia? Secondo Giulietto Chiesa la decisione del Cremlino di chiudere i confini con la Cina è avvenuta troppo tardi, visto che negli ultimi giorni la presenza di cinesi nel Paese è decuplicata per i festeggiamenti del Capodanno. "La Russia ha un rapporto con i cinesi molto vicino e stretto - ha spiegato il giornalista a Radio Cusano Campus -, il rapporto tra Cina e Russia è diventato molto importante soprattutto negli ultimi 5 anni. La quantità di cinesi che va a Mosca è più che decuplicata. È anche un grande affare per i russi. Decine di migliaia di cinesi sono in Russia, molti arrivati per i festeggiamenti del capodanno. Questa notte però è accaduto un fatto nuovo. La Russia ha chiuso la frontiera con la Cina, 2.700km divenuti di colpo impenetrabili".   Leggi anche: "Cos'hanno fatto in hotel". I cinesi contagiati a Roma, la ricostruzione "Se confrontiamo la situazione russa con quella italiana - continua Chiesa - ci sono alcuni grandi punti interrogativi. Quanti di questi cinesi sono entrati in Russia dopo l'esplosione del contagio? Quanti sono nello stato di incubazione? Per ora non abbiamo informazioni, sappiamo solo che in Russia ora si sta correndo ai ripari. L'Oms ha dichiarato l'emergenza mondiale, figuriamoci se la Russia può ignorare questo fattore. Sperano di fare un gigantesco censimento. È possibile che i russi abbiano sottovalutato la situazione. Noi in fondo siamo lontani dalla Cina. In Russia, dalla Cina, ci si arriva a piedi seppur in Siberia, nelle zone orientali. Sono circa 200 milioni i cinesi che hanno rapporti costanti con la Russia, possiamo immaginare cosa significhi stare lì. Il problema vero quindi è fare il censimento di chi ha attraversato la frontiera negli ultimi 20 giorni".

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