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La Mussolini contro Liliana Segre: "Non fomenti l'odio contro il fascismo, da nonnina a strega di Biancaneve"

Giulio Bucchi
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Fa discutere Alessandra Mussolini. Intervistata qualche giorno fa dalla radio padovana Radio Cafè, l'ex europarlamentare di Forza Italia ha invitato Liliana Segre "a pacificare e non a fomentare". Sottinteso: l'odio contro il fascismo. Il tema era la decisione del Comune di Verona di dedicare una via a Giorgio Almirante, ex repubblichino, storico leader post-fascista e fondatore del Msi. Una scelta contro cui si è schierata con forza la Segre, ebrea internata in un lager, senatrice a vita, cittadina onoraria di Verona e presidente della Commissione parlamentare contro l'antisemitismo.  Leggi anche: "Mio marito nel Msi? Gli chiesi di fare una scelta". Liliana Segre, confessione sconcertante da Fazio "Stiamo discutendo di cosa è odio e cosa non lo è – ha spiegato la Mussolini, nipote del Duce -, proprio quello di cui dovrebbe occuparsi la commissione contro l'antisemitismo presieduta dalla Segre. Non provochiamo l'effetto contrario, altrimenti ci si trasforma da nonnina a strega di Biancaneve". Poi, ricordando lo scempio fatto dai partigiani sul corpo di Benito Mussolini dopo la Liberazione, ha rincarato: "Fino a quando un presidente della Repubblica non dirà che piazzale Loreto è stato uno scempio, non ci sarà pacificazione". Parole rimbalzate solo nelle ultime ore, che hanno scatenato la rabbia del popolo di sinistra sui social (#Mussolini è argomento di tendenza) e della politica. con Laura Boldrini, oggi nel Pd, in prima fila: "La prossima volta che ad Alessandra Mussolini viene in mente di parlare di Liliana Segre conti fino a dieci", ha commentato l'ex presidente della Camera su Twitter.

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