Roberta Lombardi, domanda scomoda: "Lei da che parte sta?", la reazione della grillina
La consigliera e capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio, Roberta Lombardi, è stata ben indottrinata e, come tutti i pentastellati, alle domande scomode non risponde. "Lei dove vuole stare?", le chiede il Fatto Quotidiano. "Leggo di contrapposizione tra riformisti e neutralisti. Ma prima di arrivare a quella domanda, dovremmo chiederci se vogliamo fare l'opposizione dura e pura oppure se lavorare, mantenendo la nostra identità, con chi voglia realizzare i nostri temi. Vogliamo essere governisti? Serve un verdetto definitivo". Insomma, niente risposte. L'ex capogruppo alla Camera non si sbilancia su quella alleanza, per alcuni imbarazzante, con il Partito democratico. Leggi anche:Becchi svela l'accordo Grillo-Bonaccini: "L'ultima porcata non fermerà Salvini" E così la Lombardi tira dritto e passa ad altri argomenti. Uno tra tutti la nomina di Vito Crimi come reggente dopo le dimissioni di Luigi Di Maio: "Era nell'ordine delle cose, lo prevede lo Statuto. A lui - ricorda - tocca anche organizzare gli Stati generali assieme ai sei facilitatori nazionali". Poi un'altra scomoda domanda: "Chi scriverà le regole?". E la solita replica insensata: "Io andrei a riprendere il lavoro svolto tra giugno e luglio nelle assemblee regionali e sulla piattaforma web Rousseau, quando abbiamo raccolto i pareri e gli spunti degli attivisti e dei gruppi locali su riorganizzazione e collocazione politica del M5S . Una volta compreso l'orientamento della base, va scritto un documento che poi si potrà emendare su Rousseau e nelle assemblee locali".