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Salvini al citofono, Roberto Saviano: "Un attacco alla democrazia, il precedente di Gianfranco Fini"

Caterina Spinelli
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Come poteva mancare lui, Roberto Saviano, nel multiplo attacco a Matteo Salvini per il blitz sotto casa del presunto pusher. "Quella citofonata ridicola e quasi goliardica è un atto violento, istiga a poterlo fare". E ancora, "è un attacco alla democrazia", scrive su Fanpage.it, definendo il gesto del leader della Lega "l'ennesimo atto di propaganda" nonché "una delle sue trovate, come baciare il salame o indossare una nuova felpa". Invece, per l'autore di Gomorra si tratta di "un atto senza ritorno, esattamente come quando indossava la divisa della polizia".  Leggi anche: Salvini al citofono, la Maglie: "Auto distrutta alla signora, chi è il vero infame?" "Già Gianfranco Fini - prosegue lo scrittore dalle ben note tendenze politiche - nel 2008 fermava i migranti ai semafori, chiedendo loro i documenti senza un titolo per poterlo fare. Non cambia nulla, è la pratica della propaganda, la Destra l'ha sempre usata. Salvini è un manipolatore di professione". Tante critiche all'ex ministro, ma nessuna parola sui delinquenti che quest'oggi hanno distrutto l'auto della signora Annarita Biagini, la donna di Pilastro di Bologna che ha chiesto aiuto a Salvini. Annarita infatti ha perso il figlio proprio per overdose e voleva consegnare alla giustizia il presunto spacciatore che da tempo metteva a repentaglio il quartiere. 

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