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E' morto Aldo Coppola, il famoso hair stylist

Nicoletta Orlandi Posti
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Aldo Coppola, l'hair stylist milanese famoso nel mondo, è morto la scorsa notte nella sua casa a Milano. Lo ha riferito un delegato della famiglia. Coppola aveva 73 anni. Nel mondo dell'altra moda e  dello showbiz non c'è testa che conti che non sia passata per le mani  sapienti di Aldo Coppola, dei suoi più stretti collaboratori o di   qualcuno cresciuto alla sua scuola. Perchè Coppola, partito a 12  anni, negli anni '50, dal salone del padre perché svogliato a scuola,  è diventato l'hair stylist italiano più famoso nel mondo, con un  impero da 22 milioni di euro di fatturato e oltre 1.000 dipendenti.  Aldo, fiaccato da un tumore alla prostata con cui ha combattuto per 15  anni senza perdere un briciolo della sua creatività, è diventato il  made in Italy dell'acconciatura. Guarda le foto nella Gallery Baby-campione -  A 15 anni aveva vinto il primo campionato italiano  dell'acconciatura femminile. Da allora non ha mai smesso di inventare,  plasmare, lanciare mode, dettare tendenze. Nei suoi saloni o sotto le   sue forbici è passato chiunque contasse davvero: premi Oscar, top   model, politici, first lady. Qualche nome? Sophia Loren, Naomi   Campbell, Donna Jordan, Monica Bellucci, Linda Evangelista, Sophia, giusto per citarne alcuni. Anche se la testa che aveva amato di  più, confessava in una recente intervista, era quella dell'attrice  francese Anouk Aimèe. Aveva iniziato a lavorare quando ancora non esistevano i becchi  d'oca e si usava la retina per asciugare i ricci fissati con le   forcine. Aldo si riteneva fortunato, vinceva tutti i concorsi e tante,  troppe idee gli ronzavano in testa. E molte, quasi tutte, le avrebbe  realizzate. Si fece subito notare inventando pettinature da sogno. La   passione per l'ideazione di acconciature fantastiche si concretizzò   nei primi anni settanta, quando iniziò a collaborare con alcuni   settimanali femminili. Nel 1961, Biki lo chiamò a pettinare le  modelle che avrebbero sfilato a palazzo Pitti, a Firenze. Ma in pochi   anni, i 'suoì capelli sarebbero caduti sugli abiti di Armani, di   Versace, di Ferrè, di Valentino, di Moschino e di tutti i più   importanti stilisti di haute couture. A vent'anni Aldo aveva da tempo lasciato il salone  del padre, si era sposato con la 16enne Franca, sua compagna   inseparabile per tutta la vita, e meditava di aprire un salone tutto  suo in via Manzoni. E lo aprì. Le collaborazioni con la stampa si   intensificavano e la giornata di Aldo era sempre più complessa: il  lavoro in salone affiancato a quello redazionale, le creazioni per il  Cosmoprof e le sfilate, gli art book e i calendars che nascevano da   una stretta collaborazione con L'Oreal.  Nel salone lavoravano 60 persone, troppe per non generare   difficoltà di ogni tipo. Per questo Aldo decise di aprire due nuovi   saloni: il fratello Antonio avrebbe gestito quello di via Mascheroni,   mentre un'altra equipe quello di piazza San Babila. L'attività   cresceva quasi automaticamente e Aldo diede un'altra svolta: la   creazione di una propria linea di prodotti per capelli per poter  disporre di materie senza dipendere da fornitori esterni. Per lo   stesso motivo, in risposta a necessità concrete, si dedicherà alla   formazione professionale e aprirà un'agenzia di servizi per hair and   make-up per campagne pubblicitarie e fashion show. Aldo ha dettato tutte le principali mode delle acconciature   degli ultimi 30 anni. Dopo aver scolpito le teste in acconciature   volanti e faraoniche, aveva deciso di 'spettinarlè e poi ancora di   liberarle dai fronzoli con tagli scalati. Aveva abolito le tinte  chimiche troppo aggressive per coloranti naturali. Insomma era il guru  degli hair stylist.

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