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Paola Ferrari a Libero: "Donald Trump? Opinioni diverse con mio suocero Carlo De Benedetti"

Gabriele Galluccio
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Paola Ferrari può piacere o non piacere. Ma di sicuro non ci si annoia a parlare con lei. La conduttrice del calcio Rai non ha il dono della diplomazia. E la domenica sera gli italiani si incollano allo schermo per seguirla. Non è un mistero la sua avversione per Diletta Leotta, che ha più volte criticato: non le va giù che vada a Sanremo? «Di Diletta Leotta non parlo più. Sono molto felice per la partecipazione a Sanremo di Rula Jebreal, mia amica. Abbiamo idee molto diverse dal punto di vista politico e sociale ma ci stimiamo. Avere punti di vista diversi è bello. Mi diverto a discutere con chi non la pensa come me. Se esco a cena con lei sono sicura che io non mi annoio e lei neppure. Non mi piacciono le persone scontate con cui non hai niente da dire». Per approfondire leggi anche: "Chi avrei preferito al posto di Diletta" Per esempio? «Non è carino dirlo». Allora ci dica con chi non si annoia. «Sono fortunata perché ho sempre lavorato con persone interessanti, come Giorgio Tosatti, Bruno Pizzul, Mario Sconcerti...». Tutti uomini. «Perché ero io che conducevo. Ma lavoro bene anche con le donne. Ci ho provato con Alba Parietti, mi piacerebbe farlo con Simona Ventura. Ho un carattere difficile ma ho delle belle amicizie». La scorsa settimana la sua Domenica Sportiva ha battuto Pressing. Una specie di derby. «È andata molto bene, si sfidavano due brand storici. Pressing fu glorioso ai tempi di Raimondo Vianello. Giorgia Rossi è brava, una collega che mi piace: molto bella ed elegante e mai volgare. Non usa questo lavoro per avere scorciatoie ma ha rispetto della professione di giornalista. Non è scontato, forse è stata colpa anche nostra che abbiamo fatto errori in passato». Quali errori? «Di aver creato confusione tra la figura della bella in tv e della giornalista. Io da giovane andavo in giro al freddo e al gelo, amo questa professione tanto che vorrei tornare a fare il telegiornale». Cosa ne pensa delle polemiche sulla partecipazione di Rita Pavone? «Veramente incomprensibili. Ho letto alcuni attacchi sul tema del fisico. Schifezze. Io sono stata presa in giro per anni, per le luci, per l'aspetto, anche da colleghi famosi del Corriere della Sera. Un bullismo vergognoso che mi fa vomitare». Cosa si aspetta da Sanremo? «Sono molto curiosa. Amadeus è un amico, sono affezionata sin dai tempi di Radio Deejay. Lo ricordo emozionato, giovane, quando mi chiedeva: 'Riuscirò a comprarmi la mia prima casa?'. E io: 'Ma certo!'. Aveva 25 anni, siamo coetanei. Sono sicura che abbia scelto ottime canzoni, lui attraversa diverse generazioni». In gara ci sono pochissime donne e tanti uomini, 7 contro 24 (lo scorso anno 7). Le dà fastidio? «Non è una cosa da giudicare, perché bisogna ascoltare le canzoni. In compenso ci saranno tante donne sul palco provenienti da realtà diverse. Ci divertiremo di meno a commentare i look, questo sì». Le piacerebbe apparire all'Ariston? «Ovvio, non lo nascondo. Questo lavoro si fa per le emozioni e quello è un palco importantissimo. La Leotta, la d'Amico: ci sono state tutte tranne me. Sanremo sarebbe il coronamento di una carriera che iniziai a Portobello con Enzo Tortora. Sarebbe bello chiuderla così. Il mio sogno vero è cantare al Festival». Più o meno di condurre di nuovo un telegiornale? «Scelgo il tg. Ho condotto il Tg2 per tanti anni, quando attaccarono le Torri Gemelle ero là. Sei al centro del mondo. Io seguo tutto: la politica estera, la medicina». Parlando di giornalismo che rapporti ha con suo suocero, l'ingegnere Carlo De Benedetti dopo le note vicende della cessione del Gruppo Gedi ad Elkann? «L'ho sentito giorni fa dopo il mio tweet su Donald Trump. Mi ha scritto e ci siamo scambiati opinioni. La pensiamo diversamente. È il nonno dei miei figli, con Alessandro ha un rapporto speciale». Dunque? «Il nostro rapporto va al di là delle situazioni famigliari e del gruppo editoriale. È conflittuale ma positivo, sono una che parla e lo fa in modo sincero. Abbiamo avuto delle belle ed accese discussioni. Non riesco a stare zitta e non sono una diplomatica, penso che ormai questo si sia capito». Si è notato, appunto, con il suo tweet su Trump dopo l'uccisione di Soleimani. Ha scritto: «Finalmente qualcuno con le palle. Ne avessimo anche noi invece politicamente corretti capaci solo di subire e criticare». «Mi sono molto innervosita. Non sopporto chi critica sempre a priori. È stata una mossa azzardata quella di Trump? Vediamo un po' perché può averlo fatto. Io giudico sempre un politico per quello che fa e che dice, non mi interessa se viene da destra o da sinistra. Bisogna essere più elastici e abolire i paletti. Posso essere d'accordo sia con Alessandro Di Battista che con Giorgia Meloni». Diciamo che di solito è più d'accordo con Giorgia Meloni? «Beh, sì. È una donna che mi piace molto e lo dico da anni. A giudicare dai sondaggi attuali, avevo ragione». di Alessandra Menzani

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