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Dell'Utri con il Cav Previti con AlfanoLe mosse dei vecchi forzisti

Cesare Previti

Nicoletta Orlandi Posti
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Cesare Previti, come Gianni Letta e Fedele Confalonieri, non è né un falco, né una colomba. Tutti e tre, per usare le parole di Salvatore Merlo  su Il Foglio "sono consanguinei del Cavaliere, legati a Berlusconi da una fedeltà incoercibile". Eppure, invece che entrare nella rinata Forza Italia di Silvio Berlusconi come invece ha fatto Marcello Dell'Utri, si sono schierati dalla parte di Angelino Alfano e quindi della stabilità del governo. Certo non è stata una decisione presa a cuor leggero, ma Previti con gli altri hanno trovato la soluzione. Sul Foglio Merlo racconta dei loro incontri, "in un silenzio di roccaforte intervallato da battute di spirito confidenziali come succede solo tra vecchi amici, intimi, solidali", e di come l'avvocato Previti abbia suggerito "doppie vie, e alternative, sempre arcuate, sottili e inserite in una fasciante logica di sistema e di relazioni" per poi arrivare a elaborare "la teoria del doppio binario, del bipolarismo in casa propria, del partito di lotta e di governo, tutto insieme, tutto distante eppure molto vicino". E così a Forza Italia, l'avvocato, ha ceduto la sua pupilla Jole Santelli, ma tutto il resto del gruppo Previti sta con Alfano e Letta nipote. L'obiettivo è lui sia presente in entrambi gli schieramenti perché la trama del potere rivela una questione aristotelica, un sillogismo: "Previti è amico di Berlusconi, Alfano sta con Previti. Berlusconi sta con Alfano".

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