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Iran, operazione Soleimani martire a mezzanotte. Andrea Purgatori: "Non è un caso, cosa significa"

Giulio Bucchi
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"Hanno attaccato alla stessa ora del'uccisione di Qassem Soleimani". Tutto quello che fa l'Iran ha un significato simbolico per il popolo e la mitologia della rivoluzione del 1979. Propaganda, si direbbe in Occidente, qualcosa di più a Teheran perché la commistione tra politica, comunicazione e religione è totale. E Andrea Purgatori, giornalista grande esperto di politica internazionale, punta proprio sul "forte simbolismo" della scelta di far partire l'operazione "Soleimani martire" proprio a mezzanotte spaccata, la stessa ora dell'uccisione del generale a Baghdad, colpito da un drone degli Stati Uniti.  Leggi anche: "80 soldati Usa morti", "Tutto bene". Operazione Soleimani, scontro Iran-Trump Il dettaglio sui missili piombati sulle basi americane in Iraq è importante, tanto quanto la cortina trionfalistica alzata dal regime di Khamenei dopo il rad: "80 morti tra i soldati terroristi americani". Al momento, però, la Casa Bianca nega con forza ("Tutto bene", ha twittato il presidente Donald Trump) e un esperto come Federico Punzi, direttore di Atlantico Quotidiano, semina il dubbio: "Zero morti. L'operazione iraniana o è un fallimento è una finta".

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