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Checco Zalone e Tolo tolo, La Russa bombarda: "Il cugino della Boldrini, spicciola propaganda"

Giulio Bucchi
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"Il cugino di Laura Boldrini". Ignazio La Russa all'opposizione di... Checco Zalone. Il fondatore di Fratelli d'Italia è uno dei pochi che in questi giorni di trionfo (di critica e al botteghino) alza la voce contro il comico pugliese dominatore con il suo ultimo film Tolo tolo. In attesta di diventare il fenomeno cinematografico del 2020 (in fondo, sono passati solo 2 giorni ma è in buna posizione), l'autore di Quo vado e Cado dalle nubi incassa il pollice verso del focoso vicepresidente del Senato, che definisce la pellicola "una noia infinita", in cui si salvano "solo un paio di battute carine, al massimo da sorriso, quando Zalone si ricordava di essere un comico e non una specie di cugino della Boldrini senza nemmeno la passione della ex Presidente della Camera ma solo con un etto di opportunismo". Leggi anche: "Pugliese ma intelligente". Feltri a valanga, perché Checco Zalone premier è meglio di Conte Parole come pietre, affidate a una lettera al Giornale. La Russa quasi si indigna per "tutti i luoghi comuni buonisti sull'immigrazione", apprezza perlomeno la colonna sonora anche se, sottolinea, "viene travisato il messaggio di Faccetta nera che semmai segnò in positivo la diversità del colonialismo italiano rispetto a quello degli altri Paesi europei". Il problema, conclude, è che Luca Medici, in arte Checco Zalone, "pur di ricercare un giudizio positivo della critica radical-chic e di sinistra, rinuncia al meglio della sua proverbiale verve comica per rifugiarsi in un noioso filmetto di spicciola propaganda".

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