Antonio Razzi e Kim Jong-un, la verità sulla loro amicizia nel nuovo libro del senatore
«Un Paese che sta percorrendo la strada del cambiamento, abbandonando quei princìpi ferrei della dittatura e guardando con occhi e idee diverse al mondo grazie, soprattutto, all'ascesa di Kim Jong-Un avvenuta nel 2011». Il brano è tratto da “Te lo dico da Nobel”, il nuovo libro del senatore Antonio Razzi, edito da Graus, che dopo l'anteprima mondiale alla 76ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia arriva in libreria. La nuova fatica letteraria di Razzi, alla seconda pubblicazione con Graus, è il racconto di un'amicizia, quella con la Corea del Nord. Si legge nelle pagine del libro che Kim, con passi lenti ma decisi, sta innovando il suo Paese, dove si inizia a respirare, soprattutto tra i giovani, un'aria di maggiore libertà che si traduce in provvedimenti legislativi concreti e insperati fino a qualche anno fa, come la possibilità di utilizzare il telefono cellulare e la definitiva apertura del governo nei confronti degli sportivi che adesso possono anche lasciare il proprio Paese. Il racconto di Razzi, però, che è stato durante la sua esperienza parlamentare promotore e rappresentante per il governo italiano dei rapporti di amicizia tra le nazioni, non è soltanto un resoconto degli obiettivi raggiunti ma, soprattutto, la sintesi di idee e proposte da sottoporre alle intellighenzie e ai governi mondiali: «E' possibile arrivare a stipulare la pace tra le due Coree ed è altrettanto possibile un cammino del genere che possa avvicinare la Corea del Nord e gli Stati Uniti, soprattutto alla luce della stretta di mano avvenuta al 38° parallelo tra Kim Jong –Un e Donald Trump». E ancora: «Un viaggio di Papa Francesco in Corea del Nord potrebbe essere importante anche per far cambiare la visione dell'opinione pubblica mondiale nei confronti del Paese di Kim». «Perché non conferiscono il Nobel per la pace a Kim e a Trump? - si domanda l'autore - In verità Kim vuole realmente la pace per il proprio Paese, mentre Trump è il presidente americano che, dopo oltre due anni di mandato, non ha ancora dichiarato la guerra ad alcun Paese, a differenza del suo predecessore Obama che ha fatto guerre e ricevuto il riconoscimento mondiale». A detta del senatore, «l'Italia potrebbe recitare un ruolo fondamentale nel processo di pace e di riavvicinamento tra comunità internazionale e Nord Corea». Poi la denuncia: «L'embargo a cui è stata sottoposta la Corea del Nord è illogico, disumano, sconveniente per tutti. Favorisce il contrabbando di merci. Rimuoverlo darebbe vantaggi a molte nazioni. Per queste ragioni ho iniziato a far conoscere ad alcuni imprenditori italiani questo Paese che sembra così lontano dal nostro», conclude Razzi. La Corea del Nord o, meglio, la Repubblica Democratica di Corea, scrive il senatore Razzi, “è un Paese bellissimo, ricco di bellezze naturali dove si coltiva il culto della memoria grazie ai tantissimi musei e alle interessanti architetture presenti. Insomma un luogo da visitare e da gustare anche per le sue sorprese culinarie”. “Antonio Razzi - si legge nella prefazione firmata da Ornella Boccafoschi - è un vero gentlemen, entrato nel cuore dei nord coreani ma anche in quello degli italiani grazie alla sua partecipazione alla 4esima edizione di Ballando con le stelle” . di Giuliana Covella