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Napolitano: "Rappresentare le donne con dignità e sobrietà sui media"

Laura Boldrini e Giorgio Napolitano

Il monito dell'inquilino del Quirinale: "Più dignità e sobrietà per il sesso femminile sui media". S'iscrive al partito della presidente Laura

Andrea Tempestini
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Re Giorgio Napolitano in Boldrini. Anche il Capo dello Stato si iscrive al partito di Laura e ne sposa la causa: la guerra alle Veline e simili. Ad innescare la polemica fu lady Montecitorio, ora l'inquilino del Colle segue la linea, e intima: "Le donne siano rappresentate con sobrietà e dignità nei media, così come si è impegnata a fare la Rai". Napolitano spiega che "la dilagante rappresentazione del corpo femminile come bene di consumo rafforza fuorivianti atteggiamenti possessivi nei confronti della donna. D'altra parte - continua in occasione della IX Conferenza intrnazionale della comunicazione sociale, promossa da Pubblicità progresso - non possiamo nasconderci che proprio la maggiore eguaglianza conseguita dalle donne sul lavoro e nelle professioni può suscitare pericolosi atteggiamenti di reazione". I precedenti di Laura - Come detto fu la Boldrini la grande promotrice della campagna in "difesa" del corpo delle donne. In primis la presidente della Camera si scagliò contro Miss Italia, di cui auspicava la chiusura (ne conseguì la rivolta delle Miss). Poi la crociata si è arricchita del capitolo pubblicità: nel mirino ci finirono gli spot in cui il sesso femminile è "imprigionato" in cucina. Una frecciata alle reclame della Barilla, a cui il patron Guido rispose affermando, tra le altre, che non avrebbe mai fatto uno spot con una famiglia omosessuale. Un'affermazione che fu poi seguita dalle settimane di polemiche e boicottaggio contro l'azienda, culminate nel "pentimento" di Barilla, costretto ad assumere leader della comunità Lgtb e a "inginocchiarsi" al cospetto della grande moralizzatrice Boldrini.

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