Greta Thunberg, il sospetto: perché scorda sempre India e Cina nei suoi interventi?
Se Papa Francesco ha fatto suoi i temi ecologisti e ha pure incontrato a Roma Greta Thunberg, il 18 aprile scorso, dall' interno della Chiesa arrivano anche tirate d' orecchie alla giovane svedese nota per aver ideato il sistema più complicato di sempre con cui marinare la scuola. Ieri ad esempio, su Asianews, il sito del Pime (il Pontificio istituto missioni estere), è apparso un articolo senza firma che fa notare le contraddizioni del messaggio della giovane attivista svedese. Asianews, diretta da padre Bernardo Cervellera, pubblica notizie da tutto il mondo missionario - anche in lingua spagnola, inglese e cinese - e dà il polso della "politica estera" della Santa Sede. Ecco cosa dice di Greta. Leggi anche: Masia, il sondaggio su Greta Thunberg: cosa pensano di lei gli italiani «Dopo il suo appassionato discorso al Summit dell' Onu 2019 sull' Azione per il Clima, Greta Thunberg ha depositato una denuncia contro cinque Paesi, colpevoli di non combattere il riscaldamento globale. Ma fra questi Paesi non ci sono né Cina, né India, fra i Paesi più inquinati della terra e fra i responsabili maggiori dei cambiamenti climatici. Dopo aver denunciato i politici di usare «vuote parole» per discutere solo «di denaro e di favole legate all' eterna crescita economica», l' attivista ecologica, insieme ad altri 15 bambini e giovani dagli 8 ai 17 anni, attraverso l' Unicef, hanno depositato una denuncia accusando Germania, Francia, Brasile, Argentina e Turchia di non attivarsi contro il riscaldamento globale, minando i diritti dei bambini. Diversi commentatori si domandano come mai Greta e compagni non abbiano citato la Cina e l' India. La prima, pur avendo sostenuto l' accordo di Parigi sul clima (2015), nel 2018 ha aumentato la costruzione di centrali a carbone, con progetti che si estendono fino al 2030. Anche l' uso del carbone è aumentato, rimanendo l' elemento che produce il 60% del fabbisogno energetico del Paese. In India si registra il peggior inquinamento dell' aria: su 10 fra le città più inquinate al mondo, sette sono indiane e New Delhi (o più precisamente: Gurugram, un suo quartiere periferico) è al primo posto». Le critiche al messaggio semplicistico e poco onesto della Thunberg in realtà stanno arrivando anche da persone che inizialmente avevano provato a cavalcarne il fenomeno. Primo fra tutti il presidente francese Emmanuel Macron, finito nella lista dei cattivi di Greta. «Posizioni molto radicali sono suscettibili di creare antagonismo nelle nostre società», ha rimarcato Macron, aggiungendo che «tutte le mobilitazioni de giovani e meno giovani sono utili, ma ora devono concentrarsi su coloro che sono più lontani, quelli che cercano di bloccare. Non credo che il governo francese o il governo tedesco oggi stiano bloccando». Anche Angela Merkel si è sentita chiamata in casua dai discorsi catastrofisti della Thunberg: «Ogni persona attenta ascolta e si sente chiamato in causa» dal discorso molto emotivo di Greta. E tuttavia la Cancelliera ha voluto sottolineare che la giovane attivista svedese «sottovaluta le potenzialità delle innovazioni tecnologiche per quello che riguarda la lotta ai cambiamenti climatici». Insomma, cara Greta, torna a scuola. di Angelo Zinetti