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Le pussy riot della Lega Nord: "Bossi è finito, tocca a noi"

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Le donne del Carroccio che chiedono un cambio al vertice: "E seguiamo Grillo..."

Ignazio Stagno
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Anche la Lega Nord ha le sue "Pussy Riot". È stata presentata a Milano l'iniziativa dei Comitati Confederati. Un gruppo di influenza esterno alla Lega Nord che si propone di raccogliere gli umori dei delusi e dei fuoriusciti per influenzare la politica leghista e riportarla agli antichi fasti del 1996. Un gruppo di donne di fede padana prova a risvegliare l'elettorato leghista deluso per le troppe polemiche interne che stanno guatando l'umore del movimento in vista del cambio della guardia alla segreteria. Ma non chiamatele rottamatrici. Le Pussy Riot padane amano definrsi "restauratrici" e rispolverano i vecchi cavalli di battaglia leghisti: indipendenza e secessione. “La Lega – spiegano al Fatto Quotidiano – si è romanizzata, oggi per sopravvivere allo sfacelo ci vuole un cambio radicale. Cancellare tutto e ripartire senza distruggere l'ultimo barlume leghista rimasto in fondo al cuore dei fedelissimi”. “La Lega – sottolineano – queste cose le dice da sempre, al massimo è Beppe Grillo ad averle copiate. Il partito si può ancora salvare, leggete il nostro decalogo, fatelo vostro e torniamo ai vecchi fasti”. 

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