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Carola Rackete, l'ultima sparata: "Perché dobbiamo accogliere tutti quanti gli africani"

Davide Locano
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Carola forse pensava di essersela già cavata, ma alla tedesca toccherà presto saggiare la tortuosità della giustizia italiana. La Procura di Agrigento ha intenzione di presentare ricorso contro la decisione della Gip Alessandra Vella di rimettere in libertà la capitana della Sea-Watch 3, che oggi ancora si trova in Italia a villeggiare «in un luogo segreto», come specificato dai vertici della sua Ong. L' organizzazione di Berlino teme vendette contro la paladina dei migranti, cui è riuscita l' impresa di evitare qualsiasi forma di custodia cautelare dopo aver appositamente centrato una nave della Guardia di Finanza (anche la giudice l' ha scritto nella sua ordinanza: è stato un atto volontario). Da notare: il magistrato che oggi torna a colpire la Rackete, Luigi Patronaggio, è lo stesso che ha indagato Matteo Salvini per sequestro di persona per aver impedito a un gruppo di profughi di scendere da una nave della Marina italiana per alcune ore. Non esattamente un tipo da pratone di Pontida, insomma. Quanto sancito dalla Gip, tuttavia, non convince neanche lui e per questo si tornerà a discuterne, anche se ormai, comunque vada questo ricorso, la capitana non rischia di finire in carcere o ai domiciliari (il pm avrebbe dovuto presentare un secondo ricorso al tribunale del riesame, ma ha lasciato perdere). Leggi anche: Ghisleri e il crollo del Pd: ringraziamo Carola Rackete IN PROCURA Le cose da chiarire in questa vicenda, tuttavia, sono ancora molte. Giovedì Carola dovrà passare di nuovo dal palazzo di giustizia di Agrigento per essere interrogata dagli inquirenti. In questo caso, si tratta di un secondo filone di indagine, quello che la vede indagata per favoreggiamento dell' immigrazione clandestina. Un' altra di tante grane giudiziarie, che tuttavia non stanno impedendo a Carola di rilasciare interviste a getto continuo. E le sue teorie a ogni uscita mediatica si fanno sempre più inquietanti. Le ultime dichiarazioni alla Bild sono talmente a sinistra che la Boldrini al confronto parrebbe una militante CasaPound. In pratica, spiega la Rackete, l' Europa sarebbe l' origine di tutti i mali dell' Africa. Di conseguenza, l' Ue dovrebbe aprire subito le porte alla migrazione di intere nazioni per sfuggire al caldo tropicale. IL DISCORSO «Il cambiamento climatico», racconta la ragazza, «causa rifugiati climatici, che dobbiamo naturalmente assorbire. In alcuni paesi africani, per colpa dei Paesi industrializzati in Europa, la base nutrizionale viene distrutta». E ovviamente c' è anche il colonialismo: «Abbiamo una responsabilità storica per le circostanze anche dall' era coloniale. (...) L' Europa sta sfruttando l' Africa ed ecco la spirale che porta alla fuga. Pertanto, vi è una responsabilità storica di accettare i rifugiati che non possono più vivere nei loro paesi a causa della povertà o anche della situazione climatica». Affermazioni curiose, che però non sembrano spaventare il Pd: ieri i dem di Lampedusa hanno chiesto di conferire la cittadinanza onoraria a Carola, «perché l' isola», ha spiegato il segretario locale, «doveva essere il primo comune a concedere un' onorificenza a Carola Rackete, cosa che già hanno fatto comuni come Palermo, Napoli, Parigi e molti altri». La marinaia della Sea-Watch ha anche confermato alla Bild di aver querelato Salvini per far rimuovere tutti i commenti del ministro su di lei. Il leghista, tuttavia, non sembra aver intenzione di farsi tappare la bocca, né da lei né dai tanti politici dem che la venerano: «Mentre la ricca Carola predica per far arrivare i "migranti climatici", i sindaci buonisti la "ringraziano" con premi e cittadinanza onoraria . E per i napoletani e i palermitani? Niente, come al solito. Questa è la sinistra italiana». di Lorenzo Mottola

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