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Fini rivuole una poltronae si ricandida alle Europee

Gianfranco Fini

L'ex presidente della Camera lancia l'amo ad Alfano: "Se fa il Ppe io sono pronto"

Nicoletta Orlandi Posti
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Le Europee sono l'occasione giusta per rilanciarsi in politica. Gianfranco Fini dopo un esilio post elettorale durato 8 mesi scalpita per uno scranno e lancia segnali per riprenderselo. Ieri dalle colonne dell'Unità, nell'intervista in cui sparava a zero contro il Cavaliere, lanciava l'amo al "diversamente berlusconiano" solleticando il vicepremier con un argomento a lui caro: il Ppe europeo. Con Angelino Alfano potrebbe creare il nuovo soggetto di destra? chiedeva il cronista del quotidiano fondato da Gramsci. La risposta di Fini era chiaramente un modo per tastare il terreno. "E' interessante il suo riferimento al Ppe. Secondo me in Italia è opportuna la nascita di una forza che si rifaccia ai principi del Ppe, perché non è l'Internazionale Dc, è un partito plurale di centrodestra come sarebbe dovuto essere il Pdl, dove invece ogni dissenso viene represso". "Chi si ritrova su certi contenuti è compatibile con la mia idea di centrodestra", sottolineava Fini. "Siccome Alfano ha parlato di Ppe, bisogna capire cosa si intende per Ppe italiano". Con lui può esserci un confronto? "Sentiamo come la pensa, intanto". Alla presentazione del suo libro "Il Ventennio" a Spoltore ha detto però che non si candiderà ma le sue promesse lasciano il tempo che trovano: vedi quella di dimettersi dalla presidenza della Camera.

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