La telefonata tra Renzi e nonna Maria: "Matteo, tu mi vuoi rottamare ma io ti aspetto col battipanni"
Ottavio Cappellani si sbizzarrisce nel ricostruire lo scambio di vedute (in piccante fiorentino) tra l'ava e il sindaco soprannominato "il mestruo di Firenze"
Pubblichiamo l'articolo di Ottavio Cappellani per LiberoVeleno, l'inserto satirico di Libero in edicola ogni domenica. Per oggi niente servizietti segreti, deviati, perversi e rottamati. La trascrizione della telefonata ce l'ha fornita nonna Maria, sacramentando in toscano contro Matteo Renzi, che, come abbiamo appreso, in famiglia chiamano "il mestruo di Firenze". "Lo si chiama così fin da bambino - ci spiega sua nonna - perché gli venivano le mattane come alle donne in quei giorni lì. Un giorno si sveglia e vuole vincere il telequiz, un giorno si corica e vuole fare il sindaco. Noi siamo qui belli che l'aspettiamo che si mette a tavola e annuncia: - Oggi voglio fare Napoleone". Ecco la trascrizione della telefonata tra nonna Maria e nipote Matteo. - Oh Matteo, che tu l'eri un gran bel bischero lo si era capito quando eri ancora piccinino, che tu facevi l'imitazione di Maurizio Crozza, ma che tu l'arrivavi al punto di affamare la tu' nonna no. Oh Matteo, questo non è un reality, che tu dici le bischerate ogni du' passi e poi c'è il televoto. Sveglia! La ruota della fortuna l'è bella che finita! - Nonna, non ti ci mettere anche tu che oggi c'ho le mi' 'ose. - Le tu' 'ose? Oh bella! Allora fanno bella che bene in paese che ti si chiamano tutti "il mestruo di Firenze". - Ma no, intendevo dire che ce l'hanno tutti con me. - Vienimi a trovare, oh Matteo, che ti faccio bello che assaggiare il battipanni. - Parliamo di 'ose serie nonna. Che tu l'ha presa la tessera? - Una? Cinquanta ne ho prese, l'ho fatta bella che prendere a tutte le mi' badanti e alle loro famiglie, che le mantengo con la mi' pensione, e sta' pur certo che il "mestruo di Firenze" non lo votiamo! Adesso sì che lo si è capito cosa intendevi quand'era che tu parlavi di "rottamazione".